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La maieutica del Sé

La narrazione mitologica propone il momento generativo non come prerogativa dell'unione di due soggetti di sesso diverso, ma come l'autonoma procreazione di un unico essere, il quale, pur mantenendo la sua prerogativa maschile o femminile, concepisce un'altra entità custodendola in un determinato distretto corporeo, proprio come accade nella donna gravida recante suo figlio nell'utero.

Gli antichi egizi riferivano di Ra-Atum, che con il proprio seme generava la prima coppia divina. Anche Iside poteva autogenerare, così come Thot nasceva dal seme di Horus-Set. Invece, nel mondo ellenico, competeva a Zeus tale prerogativa, traendo Dioniso da una sua coscia e Athena dalla sua estremità cefalica.

Tanto gli egizi quanto i greci, enfatizzavano la straordinarietà dell'evento autogenerativo, quale prerogativa della divinità. Quasi che l'autogenerazione servisse al dio per poter riaffermare la sua completezza.

La nascita di Thot e di Athena, relativa al coinvolgimento cefalico del dio, testimoniava la piena maturità e l'assoluta autocoscienza dello stesso: infatti, così come la donna gravida custodisce l'embrione nel suo ventre, allo stesso modo l'individuo protegge nel suo cervello un altro embrione di sé, ospitandolo nell'organo meglio tutelato dalla natura e più prezioso per la sua sopravvivenza. Non a caso, nel cervello si ricapitolano le singolari espressioni del percorso individuale, in osmosi con i pensieri e le emozioni elaborati come neurosecreti. Nelle strutture cerebrali si codifica il passato e il futuro dell'iter individuale, unitamente con la storia dell'intera specie: perciò lo studio dei sentimenti e delle emozioni consente di accedere alla più recondita essenza individuale, consentendo a quest'ultimo di proporsi conseguentemente non come mero inquilino, ma come espressione capace di sovrastarci e che possiamo accompagnare verso la sua completa coscienza di sé, così come possiamo disfarcene abortendolo. Questo nostro compagno di percorso ci risulta speculare, essendo plasmato a immagine dell'universo e avendo pertanto la facoltà di interagire attivamente con le dinamiche macro-microcosmiche, a riprova del fatto che il nostro encefalo ricapitoli nella morfologia e nella funzione l'intero universo.

In quest'ottica, si propone la maieutica, la quale rende non soltanto la perizia dell'ostetrico nell'accompagnare alla nascita l'embrione, ma anche, come ricordava Socrate, a infondere il sapere al discepolo, aiutandolo nel raggiungimento della sua consapevolezza di uomo.

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