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"La mafia è dentro le istituzioni"

Dichiarazione dell’on. Di Pietro che ormai non fa scandalo? “LA MAFIA E’ DENTRO LE ISTITUZIONI”.

Oggi, come trenta anni fa, quando la stessa affermazione fu fatta da Giuseppe Fava al suo collega Enzo Biagi. E intanto alla RAI si mangiano “cannoli siciliani”.


Qualche sera fa, durante il programma di LA7, condotto da Ilaria D’Amico, l’on. Di Pietro dichiarava con parole inequivocabili: “la mafia è dentro le istituzioni”. Se l’avesse detto o scritto un qualsiasi cittadino su un blog o in un giornale politico, avrei potuto anche capire si trattasse di uno “sfogo” personale o in cerca di vanagloriosi consensi e certamente non avrei dato peso. Ma quando tale affermazione viene fatta da un parlamentare, che è quindi nelle istituzioni e che è stato per lunghi anni nella Magistratura, non solo mi preoccupa ma esaspera me e tutti i telespettatori che non vedono solo Ilaria ma seguono con attenzione i discorsi dei vari politici di turno che spesse volte, purtroppo, si trasformano in oratori da comizi.

Perché mi preoccupa: circa 30 anni fa, ad una domanda di Enzo Biagi, Giuseppe Fava rispondeva: "I mafiosi stanno in Parlamento, sono a volte ministri, sono banchieri, sono quelli che in questo momento sono ai vertici della nazione. Bisogna chiarire questo equivoco di fondo: non si può definire mafioso il piccolo delinquente che ti impone la taglia sulla tua piccola attività commerciale… Quella è piccola criminalità che credo esista in tutte le città italiane e europee. Il problema della mafia è molto più tragico e importante, è un problema di vertici della nazione che rischia di portare alla rovina, al decadimento culturale definitivo l’Italia”.

A queste affermazioni e ad altre altrettanto calde, seguì la condanna a morte. Fu difatti ucciso dalla mafia senza pietà. Ecco perchè mi preoccupo, on. Di Pietro… "anche se ha le prove non servono a niente lo stesso”… e lo diceva Pasolini mica Totò.

Intanto alla RAI (TV PUBBLICA), da quando è stato eletto alla Vigilanza Totò Cuffaro, pare che vengono serviti anche i cannoli siciliani. Naturalmente questa notizia non viena data da nessun giornale e telegiornale. Perché? Si imbarazzano se viene eletto un siciliano che a suo tempo, era il 1992, attaccò Falcone in una diretta Tv? O perché nel 2008 fu condannato a 5 anni per contiguità alla mafia? Ma quanti si sberleffano del popolo italiano, con la fedina penale certamente non cristallina e che sono al potere politico ed economico del nostro Paese? Sono passati trenta anni da quelle profezie di Fava ma nulla è cambiato… Né con la prima e né tantomeno con la seconda Repubblica.
 
Quello che mi rammarica è che stiamo lasciando ai nostri figli e ai nostri nipoti, una Nazione ove tutto è lecito per tutti… o quasi.

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