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La laleoteca di Renzusconi

Ormai è più che evidente: Matteo Renzi non riflette su quello che dice. Ormai egli è vittima della più vorticosa logorrea. Quel che colpisce del suo comportamento, è la disinvoltura che dimostra nel raggirare tanti psicolabili propensi a recepire le sue stravaganze. Sempre in quest'ottica, il nominato e mai eletto Presidente del Consiglio dei Ministri, non perde occasione per mostrarsi in pubblico, essendo nel frattempo divenuto anche pericolosamente esibizionista. Con una frequenza pressoché quotidiana, costui rifila la sue fandonie a una soporizzata platea anfotera. L'ultima delle sue uscite, riguarda la promessa di elargire 80 euro a tutte le neomadri per i primi 3 anni di vita dei loro figli. Come al solito, lo fa non spiegando dove andrà a prendere quei soldi. Questa sua ultima compulsione costerà, per chi ancora non lo sapesse, 500 milioni di euro il primo anno, per poi impennarsi a 1 miliardo di euro. Presi dove? Non si sa. Lui non lo dice. Lui preferisce rimanere nel vago. Tanto, gli sprovveduti disposti a credergli non mancano.

Sempre di testa sua, il nominato capo del governo ha stabilito pure che il dipendente di una azienda privata possa ricevere il TFR in busta paga. Non specificando però di sottoporlo così a tassazione. Sempre di testa sua, egli ha inoltre stabilito che per i primi 3 anni il datore di lavoro sia esonerato dal versamento dei contributi, i quali saranno a carico dello Stato e perciò dei cittadini. Neppure in questo caso, ha chiarito dove prenderà quei soldi. Ma non importa. Tanto gli credono comunque. Così come non ha spiegato come, dopo 3 anni, sarebbe impedito al datore di lavoro di licenziare gli assunti per l'arruolamento di nuova mano d'opera. Per lui non esiste neppure il vertiginoso aumento della disoccupazione. Le acciaierie di Terni che licenziano, per lui neppure esistono. Perché non esistono? Perché lo chiede...l'Europa! Lo chiede quella stessa Europa alla quale annualmente l'Italia regala miliardi di euro per averne in restituzione soltanto le briciole. Quest'anno, l'Italia ha versato all'Europa ben 16 miliardi di euro. Sapete in cambio quanti ne ha ricevuti? Appena 6! Ma che irripetibile esempio di gestione politica!

Un laleologo come Renzusconi non avrebbe spazio in un Paese serio. Proprio così: in un Paese serio! Perciò, non in Italia. Dove pullulano i grulli ammaliati dalla sua logorrea. Addirittura, adesso costui vuole rivedere anche il già incostituzionale “Italicum”, prevedendo un premio di maggioranza, quindi una ulteriore truffa a danno degli elettori, non più per una coalizione di partiti, bensì per un solo partito. Ovviamente, la sua speranza è che quel premio vada al PD, quindi al suo partito, che, raccogliendo la maggioranza relativa dei voti, acquisirebbe automaticamente anche la maggioranza assoluta del parlamento. Confermando così il nauseabondo proscenio politicante italiano, il quale vede da una parte la casta saldamente ancorata alle poltrone e dall'altra l'imbelle popolino che segna così la sua sempre più irreversibile precipitazione verso l'inesorabile dittatura finanziaria. Plagiandosi accidiosamente nel vaniloquio della renzusconiana laleoteca. Che pena!

 

Foto: Palazzo Chigi, Flickr

 

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