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La jihad con i giocattoli: il Bin Laden realizzato dalla CIA

I servizi segreti americani avevano elaborato una strategia per conquistare grandi e piccini in tutto il Medioriente. Ma non ha funzionato.

Le guerre si vincono anche con la propaganda, la propaganda si fa anche con i giocattoli, e i giocattoli si fanno, a quanto pare, anche con il volto di Osama Bin Laden.
Spulciando tra i meandri più oscuri di Langley, dove ha sede la CIA, il Washington Post ha scoperto un piano segreto ordito dagli Stati Uniti per influenzare l'opinione pubblica mediorientale, in particolar modo in Pakistan. Il colpo di genio dei servizi segreti? Una guerra fredda tra pupazzetti.


È il 2005 e la CIA sviluppa un progetto dall'emblematico nome in codice “Devil Eyes”: si tratta di un action figure con il volto intercambiabile, in grado di trasformarsi da banale Bin Laden in demone barbuto. Una specie di Darth Maul in salsa jihadista.

La guerra ideologica che gli Stati Uniti avrebbero voluto portare avanti contro il capo di Al Qaeda è stata possibile con la consulenza di Donald Levine, guru della Hasbro, l'inventore di G.I. Joe., e grazie ad un efficace alleato nel campo della manifattura a basso costo: la Cina. Realizzati tre prototipi del giocattolo, la CIA ha però deciso di abbandonare il progetto: il gioco non valeva la candela. Per i collezionisti, un vero peccato.

Sembrano lontani i tempi in cui a fare propaganda ideologica per gli Stati Uniti veniva chiamato Walt Disney.

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