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La “finestra” nascosta di sua Santità

Nell’ultimo Angelus la Storia della Chiesa che cambia. Il Papa chiama e in piazza il popolo cristiano risponde in 100.000. 

Il Papa, dalla sua rinuncia, è già in cammino nella Storia della Chiesa Cattolica e in un commiato affollato si accinge a chiudere una finestra sul mondo per aprirne un’altra sul suo universo interiore per aumentarne il vigore con silenzio e preghiera. 

Si sono viste migliaia di fedeli in piazza S. Pietro per ascoltare parole nell’umiltà intinte, in coscienza vagliate, dall’amore purificate, frasi meditate in sofferenza, verità, nella preghiera e scolpite nei libri di storia. È annunciato un cammino di uomo “nascosto”, silente, con discrezione presente nei prossimi tempi di Chiesa, in un nuovo atto nel quale la curia vaticana dovrà scegliere come cambiare per tornare più presente ai suoi fedeli.

Il soglio di Pietro è divenuto uno scoglio sul quale si è arenato l’attuale mandato del Papa, ma, nel contempo, vi è anche il gesto concreto e non casuale di un illuminato di Cristo che attraverso di sé ha dato un inedito impulso che saprà risvegliare il “Tempio” dei credenti. Grande rispetto e condivisione per la decisione di Benedetto XVI, è percepito sui volti della gente presente all’Angelus ad ascoltare dal Papa le sue ultime parole lanciate alla folla e oramai prossimo a ritrarsi per sempre. Un percorso sofferto quello scelto dal Papa, una via piena di segnali nascosti e altri più evidenti che lasceranno una scia perenne negli archivi papali e nei secoli a venire.

Commisurando le forze, nell’adagio dell’età e nel movimento “spintaneo” del Papa si è giunti a concepire un evento che mai si sarebbe provato a vivere nei tempi nostri. Nella forza di una decisione “scandalosa” per chi è più intransigente, si afferma anche la grandezza di un Pontefice che ha scelto nel tempo di Pasqua di risorgere nel mondo in modo nuovo e facendo percepire nella sua assenza l’esigenza che ha la Chiesa tutta di camminare con energie più fresche verso il suo rinnovamento. Nel Papa si è scorta la gioia per una nuova presenza e accompagnamento che la Chiesa scoprirà essendogli necessaria una nuova maturazione.

Al mondo nascosto, riverso in preghiera, si “vedrà” Benedetto XVI “salire sul monte” e realizzare il detto della Bibbia “ancora un poco mi vedrete e un poco ancora non mi vedrete”. La preghiera non è un isolarsi dalle vicende del mondo, ma è il modo di un’anima ricolma di Spirito Santo di porsi tra la gente ossigenandola di amore e forza per affrontare le tante difficoltà.

Guardare di là dal gesto del Papa si può intravedere l’opportunità coraggiosa di avanzare senza certezze ma con la consapevolezza nel cuore che occhi negli occhi lo sguardo va rivolto più in alto. Il popolo di credenti ha salutato per l’ultima volta il Papa “affacciato” su loro prima di tornare ad affacciarsi con loro solo in preghiera per un’anima che adesso anela solo a unirsi al silenzio.

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