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La fantomatica emergenza profughi è un duro attacco all’Europa che non c’è

Più che all'isola che non c'è, qui viene in mente l'Europa che non c'è. E l'inventata, strumentalizzata fantomatica emergenza profughi è la prova delle prove. L'Europa non esiste e non la vuole più nessuno. Questa Europa non è riformabile e si deve, dunque pensare ad altro.
 
Altro che ponga in discussione il modello sociale ed economico prevalente e dominante, altro che guardi, per quanto mi riguarda, ad Est. La rivista on line Sputnik rende noto che"I giornalisti della rivista austriaca Info-Direkt (un periodico notoriamente vicino alle forze armate) riferendosi a fonti nei servizi segreti hanno diffuso una notizia sensazionale: gli americani sarebbero coinvolti nel movimento migratorio dei rifugiati provenienti dall'Africa e dalle altre regioni meno fortunate verso il continente europeo, per destabilizzare l'Unione Europea. Gli americani pagherebbero anche gli scafisti che trasportano i migranti verso l'Europa attraverso il Mar Mediterraneo". 
 
Sarà vero? Non sarà vero? Chissà. Intanto la notizia non è stata smentita. In Italia si è passati dal rischio di invasione di un milione di profughi alla carica dei 100mila, certamente numeri importanti, ma non emergenziali e straordinari.
Perché ciò è avvenuto? Perché in Italia hai comuni come Briatico, di 4mila abitanti, nel vibonese, ove continuano gli sbarchi, che accolgono 300 profughi con tanto di corsi di formazione e processi di integrazione, e realtà come Gorizia, di quasi 40 mila abitanti, che lascia per strada decine e decine di profughi? Che urla all'emergenza?
 
Eppure il Friuli Venezia Giulia non è intollerante, ha conosciuto una importante stagione di emigrazione, verso l'Australia in primo luogo, ma anche di immigrazione, dall'Istria e terre contese nello scorso secolo sempre.
 
Ed a parer mio il modello sociale di integrazione del FVG è da seguire, salvo queste piccole e tristi pecche. Il problema è politico e mediatico. Si è voluta creare una emergenza che non esiste per mettere innanzi allo specchio l'inconsistente Europa. Europa che dovrà inchinarsi ancora una volta alla politica "americana" all'interventismo americano per risolvere un problema che proprio l'occidente con le sue note bombe umanitarie ha cagionato. E' questo il vero punto della questione. E non appena la Russia avanzerà delle proposte di aiuto, sono certo che lo scenario cambierà rapidamente ed il problema giungerà se non alla sua rapida soluzione sicuramente verso nuove prospettive che saranno indice della reale consistenza del nuovo conflitto mondiale in corso.

 

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