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La crisi produce l’ennesima vittima

Ormai i debiti si pagano con la morte.

Rodolfo Nanni è solo l’ultima vittima di uno stato che fonda la sua politica sull’abbandono popolare.

Uno stato che, a suo dire, si schiera contro ogni forma di terrorismo eversivo, che lotta contro la mafia e pone le basi per risolvere ogni problema economico, partecipando alle celebrazioni di rito, occupando i primi posti nelle chiese e manifestando il suo finto dolore a chi è morto senza colpa.

Uno stato che non si è mai degnato di inviare un telegramma di cordoglio ai famigliari vittime delle crisi, senza mai scendere in piazza nei cortei silenziosi, considerando chi mette il cappio al collo come un cittadino di serie B.

Uno stato che impone sacrifici agli italiani, pur di mantenere alto il tenore di vita dei palazzi romani.

Il sig. Rodolfo aveva sessant’anni, era un padre anche lui, che in poco tempo si è trovato senza lavoro, sommerso dai debiti e con una crisi depressiva che l’ha gettato nello sconforto.

Ieri pomeriggio, ha lasciato un biglietto ai suoi figli, chiedendo scusa e spiegando il motivo del folle gesto.

Alla fine anche lui ha pagato il suo debito con le istituzioni, estinguendo in anticipo la sua vita.

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