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La clava del Giornale su Famiglia Cristiana: “Consiglia film con bestemmie”

Esempio di grande giornalismo sul quotidiano di Via Negri di oggi: un articolo accusa Famiglia Cristiana, rea di aver attaccato il premier, di aver consigliato un film con bestemmie. Peraltro passato su Canale 5.

A tutti gli aspiranti giornalisti all’ascolto: giù la mazzafionda, recarsi a velocità sostenuta presso il vostro notebook. Accendetelo e fatevi giustizieri: il momento richiede la purga per Famiglia Cristiana, rea di aver criticato apertamente “la politica”, indirettamente la condotta morale e non del premier, vostro editore. Sì, il fratello.

Titolate: “Famiglia Cristiana consiglia film con bestemmie“. Punto, nient’altro. E fatevi più frignoni e infantili che potete, nella stesura lessicale.

Vatti a fidare dei religiosi Paolini. Dopo tante critiche sulla moralità al premier, dopo tanti appelli a una condotta ispirata dai valori cristiani, che fanno? Consigliano ai bambini dalle pagine del loro Famiglia Cristiana un film corredato di bestemmie. Un bel tranello.

Stendete il pezzo accusando il direttore della testata e i Paolini tutti, specificando che il film in questione contiene – ignominia – una bestemmia, ignominiosamente nel finale, con ignominia consigliato, per di più, tra i film da vedere della serata. Neppure in allegato o che. Perché del film, nell’articolo, non dovete fare accenno. Neppure del titolo. Solo spiegare che:

il film, in prima serata su Canale 5 il cinque agosto scorso, era stato sdoganato come «discreto», e consigliato alla visione dei «minori con adulti» proprio dal settimanale che più di tutti dovrebbe essere attento a tutelare le giovani orecchie italiane da bestemmie e oscenità. A questo punto, la domanda è d’obbligo: ma a che tipo di famiglie si rivolgono oggi i Paolini?

Ora, ricordate di omettere che il film è “Donne, regole e tanti guai“, che pare abbia una bestemmietta del tipo “Dio lo fulmini”, che peraltro viene dall’originale inglese “Goddammit” che, come Il Giornale stesso precisa in un altro articolo, starebbe per “Accidenti“. Errori di traduzione.

 

Adesso: crocifiggete il settimanale per aver proposto un film con parolaccia, peraltro trasmesso sulle reti del vostro editore e preventivamente segnalato come “giallo”, bimbi accompagnati, sia in tv che su “Famiglia”. E rifinite il tutto con quel sarcasmo da schiaffi che in Via Negri gronda dagli stipiti. Fatto? Bene: siete pronti al grande giornalismo. Siete pronti a essere, per un giorno, Matthias Pfaender.
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