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La chiesa e l’omosessualità

Ogni tanto, purtroppo, la chiesa emette sentenze (commettendo, forse, il più grave dei peccati atribuiti all’uomo, quello originale, che proibisce all’uomo di giudicare cosa è bene e cosa è male) sul comportamento umano, questa volta di tratta dell’omosessualità.

La chiesa e l'omosessualità

A farlo è il Vescovo Emerito di Pistoia, Monsignor Simone Scatizzi. In una sua intervista a pontifex.roma dichiara il già noto, in relazione alla chiesa: "l’omosessualità, in quanto tale, è un disordine, in ogni caso, con gli omosessuali è necessario usare delicatezza e misericordia e alla fine il giudice ultimo è Dio, pertanto sulla terra nessuno è autorizzato ad emettere sentenze".

Poi però aggiunge: "coloro che ostentano e praticano l’omosessualità non meritano la comunione con dio (quella data dall’uomo attraverso l’eucarestia), affermando, con ciò, la volontà dell’uomo di sostituirsi a dio".

Omosessualità come disordine, dunque, cioè incapacità di realizzarsi come essere razionale
. D’altra parte, dal punto di vista creazionista, l’uomo, essendo creatura, è sostanzialmente un essere finito (nel senso che non può modificarsi), non può subire mutazioni che lo deviano dal suo percorso prestabilito. Ma il problema sta proprio in questo. L’uomo, come ogni altra specie vivente, non è immodificabile anzi, lo è, addirittura, anche artificialmente sia fisicamente sia psichicamente. Inoltre, come si sta ampiamente dimostrando nella società tecnologica (ma era già successo anche in passato), lo si può influenzare con strumenti che di naturale non hanno niente fino a portarlo a perdere la sua identità.
La chiesa parla sempre di dimensione naturale dell’uomo pur sapendo che, l’essere umano, al di la d’essere un essere perfetto, è soggetto a ogni sorta di sollecitazioni derivanti dal proprio essere emotivo e questo lo si riscontra anche negli organismi ecclesiali stessi che, al di la delle belle parole, cadono nella "tentazione" arrivando persino a praticare la pedofilia.

Proibire la pratica dell’omosessualità non comporta, comunque, solo la negazione del divenire derivante dalla natura stessa, ma rientra nel tentativo, praticato da ogni potere secolare, di creare un’unica dimensione umana, una società a senso unico dove l’uomo, anziché esprimere liberamente il proprio divenire, è soggetto a realizzarsi solo e unicamente all’interno di una dimensione prestabilita dove nessun individuo ha modo di esprimersi secondo la sua natura. 

Pensiero unico, dunque, in contrapposizione alla natura stessa creata da quel dio a cui dovremmo soccombere (libero arbitrio).

Il punto fondamentale su cui si dovrebbe discorrere per quanto riguarda l’omosessualità, e non solo, non è tanto cosa sia o non sia, ma la semplice constatazione che, se la natura crea determinate situazioni non è a causa dei "peccati" umani ma del corso naturale delle cose che dio stesso a creato e della loro imperfezione.

Inoltre, il libero arbitrio "datoci da dio", cioè la libertà di scelta, dovrebbe essere un punto base per una società libera.

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