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La centrale contro Rocco Scotellaro

Tricarico, in provincia di Matera, in Basilicata, in uno dei tanti Sud dell’Impero, è la piccola patria del poeta e politico Rocco Scotellaro. Tricarico, provincia materana, oggi è uno di quei tanti luoghi dove voglio piazzale centrali e centrali. Per l’energia che serve agli affari di qualcuno.

E per questa ragione, dunque per lottare e difendersi dall'ennesima possibilità di vedere il terreno investito da una nuova e pura centrale a biomassa è nato - ormai tanti mesi fa - il Comitato cittadino tricaricese "Uno si distrae al bivio"; proprio attingendo, per giunta, dalla memoria letteraria del poeta e scrittore che fu anche sindaco del piccino comune.

L'ultima uscita pubblica del sodalizio è datata, addirittura, 9 ottobre 2010.

Perché: il comitato rilancia il suo "no", si deve precisare, alla realizzazione in località acqua Frisciana di una centrale a biomassa della società Clean Energy. Proprio come i non troppo lontani cittadini d'Aliano (MT), 'patria' invece questa (per esilio) di Carlo Levi. Che devono fare i conti e riflessioni per un'altra eventualità: una centrale a biomassa della Gavazzi.

"Uno si distrae al bivio" volle tornare in piazza anche per contestare una delibera della Regione Basilicata che andava ad autorizzare una proroga alla realizzazione, persino, dell'impianto.

Mentre la società va avanti, muovendosi in aggiunta sul terreno dell'azione di lobby. Cittadinanza e documenti, in sostanza, devo scontrarsi per trovare un'intesa. A favore della salute pubblica e del progresso. Contro, ovviamente, lo sviluppo privo di politica.

Ma, su tutto, esiste un problema di fondo. Anzi più d'uno. Che, per cominciare, diverse delle proposte di centrali, siano a biomassa che a gas, sono lanciate in prossimità di centri abitati. Di case. Di persone e animali. E, quasi sempre, non si tiene ragione delle potenzialità d'inquinamento comunque residue, nonostante il naturale miglioramento tecnologico delle strumentazioni che si vogliono assicurare.

Snaturando, tante volte, ed è questa una delle motivazioni che più fa arrabbiare le comunità, non si considerano le vocazioni dei territori. Altro che Scotellaro e Levi.

Infine, quando sommessamente certi e fortemente altri più spudorati propongono le biomasse per alimentare le centrali, non stanno dicendo che queste nella maggior parte delle occasioni sono portate da centinaia quando non migliaia di chilomenti di distanza dagli impianti. Che in loco la natura mai basta.

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