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 Home page > Attualità > Cronaca > La caldaia del 2 Agosto 1980

La caldaia del 2 Agosto 1980

Scrivo queste righe a caldo, dopo aver partecipato anche in questo anno al ricordo della strage di stato. Bologna 2 Agosto 1980/2010.

E’ esplosa una caldaia.

E’ esplosa una caldaia.

La città immersa nel suo caldo estivo, nella propria immensità contenuta dai portici che imprigionano i sentimenti di rabbia, il 2 agosto del 1980 ha vissuto la strage di stato.

Ieri erano ben trent’anni da quel maledetto giorno.

Io sono nato nel mese di agosto del 1980. Vivo a Bologna da quasi dodici anni.
Di quel giorno, ciò di cui sono a conoscenza, è solo quello che ho raccolto a livello di testimonianza nel corso del tempo e dai libri di contro-informazione,e dal presenziare ogni anno il ricordo del 2 agosto.

Una delle cose che più mi colpì era la questione della caldaia. Si diceva che era esplosa una caldaia.

Invece quando i Bolognesi accorsero in massa al piazzale della Stazione Centrale compresero che non si trattava di una caldaia.

No, non era una caldaia.

Alle ore 10.25 la strage di Stato compiuta dai neo fascisti dei Nar, dalla massoneria, e dai servizi segreti deviati ebbe la sua tragica affermazione.

85 Morti.

Le vittime


ANTONELLA CECI anni 19
ANGELA MARINO "23
LEO LUCA MARINO " 24
DOMENICA MARINO " 26
ERRICA FRIGERIO IN DIOMEDE FRESA " 57
VITO DIOMEDE FRESA " 62
CESARE FRANCESCO DIOMEDE FRESA " 14
ANNA MARIA BOSIO IN MAURI " 28
CARLO MAURI " 32
LUCA MAURI " 6
ECKHARDT MADER " 14
MARGRET ROHRS IN MADER " 39
KAI MADER " 8
SONIA BURRI " 7
PATRIZIA MESSINEO " 18
SILVANA SERRAVALLI IN BARBERA " 34
MANUELA GALLON " 11
NATALIA AGOSTINI IN GALLON " 40
MARINA ANTONELLA TROLESE " 16
ANNA MARIA SALVAGNINI IN TROLESE " 51
ROBERTO DE MARCHI " 21
ELISABETTA MANEA VED. DE MARCHI " 60
ELEONORA GERACI IN VACCARO " 46
VITTORIO VACCARO " 24
VELIA CARLI IN LAURO " 50
SALVATORE LAURO " 57
PAOLO ZECCHI " 23
VIVIANA BUGAMELLI IN ZECCHI " 23
CATHERINE HELEN MITCHELL " 22
JOHN ANDREW KOLPINSKI " 22
ANGELA FRESU " 3
MARIA FRESU " 24
LOREDANA MOLINA IN SACRATI " 44
ANGELICA TARSI " 72
KATIA BERTASI " 34
MIRELLA FORNASARI " 36
EURIDIA BERGIANTI " 49
NILLA NATALI " 25
FRANCA DALL’OLIO " 20
RITA VERDE " 23
FLAVIA CASADEI " 18
GIUSEPPE PATRUNO " 18
ROSSELLA MARCEDDU " 19
DAVIDE CAPRIOLI " 20
VITO ALES " 20
IWAO SEKIGUCHI " 20
BRIGITTE DROUHARD " 21

ROBERTO PROCELLI " 21
MAURO ALGANON " 22
MARIA ANGELA MARANGON " 22
VERDIANA BIVONA " 22
FRANCESCO GOMEZ MARTINEZ " 23
MAURO DI VITTORIO " 24
SERGIO SECCI " 24
ROBERTO GAIOLA " 25
ANGELO PRIORE " 26
ONOFRIO ZAPPALA’ " 27
PIO CARMINE REMOLLINO " 31
GAETANO RODA " 31
ANTONINO DI PAOLA " 32
MIRCO CASTELLARO " 33
NAZZARENO BASSO " 33
VINCENZO PETTENI " 34
SALVATORE SEMINARA " 34
CARLA GOZZI " 36
UMBERTO LUGLI " 38
FAUSTO VENTURI " 38
ARGEO BONORA " 42
FRANCESCO BETTI " 44
MARIO SICA " 44
PIER FRANCESCO LAURENTI " 44
PAOLINO BIANCHI " 50
VINCENZINA SALA IN ZANETTI " 50
BERTA EBNER " 50
VINCENZO LANCONELLI " 51
LINA FERRETTI IN MANNOCCI " 53
ROMEO RUOZI " 54
AMORVENO MARZAGALLI " 54
ANTONIO FRANCESCO LASCALA " 56
ROSINA BARBARO IN MONTANI " 58
IRENE BRETON IN BOUDOUBAN " 61
PIETRO GALASSI " 66
LIDIA OLLA IN CARDILLO " 67
MARIA IDRIA AVATI " 80
ANTONIO MONTANARI " 86

Questo l’elenco letto in alternanza da due ragazze che hanno trent’anni.
Che il giorno del 2 agosto del 1980 non potevano ancora sapere cosa stava accadendo in Italia. Ed è il miglior modo, dal mio punto di vista, di ricordare le vittime civili della strage di Stato.

Ogni nome pronunciato un colpo al cuore.
Un lungo applauso, come non lo si sentiva da tempo, segue la fine della lettura straziante dei nomi delle vittime dello Stato.

Ecco il fischio del treno.

Ecco un secondo fischio del treno.

Minuto di silenzio.

Nuovo fischio del treno.

Applauso.

85 vittime.

Questa volta il governo non c’era. Valutazione politica che avrà le sue ripercussioni. I bolognesi non dimenticano.

Questa volta Kossiga non ha parlato. Niente amici palestinesi. No, silenzio.

Il tutto avrà un motivo. Ma la realtà storica è chiara. Sono stati i fascisti, i servizi segreti deviati e la massoneria politica a governare quella strage, a volere quella strage, a provocare quella strage, ad attuare la strage. Il Colpo di Stato era vicino. Serviva caos, paura, tensione. Governando la paura è più facile determinare specifiche svolte.

Ma 85 persone son morte.

Alle 10.25 un pezzo d’Italia si è fermata e si fermerà ancora nel corso del tempo.

Certo la costruzione mentale che ci poniamo come società è strana. Sedici anni, o ventiquattro anni dalla strage non sono la stessa cosa di dieci anni o trent’anni. Ma trent’anni sono tanti. I colpevoli sono liberi. I morti sono vivi nella memoria.

E’ esplosa una caldaia.

E’ esplosa una caldaia.

Non dimenticherò mai queste parole che mi vennero dette da un bolognese che ha vissuto quei momenti. Queste erano le prime informazioni che venivano date sulla strage di Bologna. Queste le prime parole che ha sentito quell’uomo che ha visto la Stazione devastata, che ha visto i corpi straziati, che ha visto e vissuto la strage di Stato del 2 Agosto del 1980 alle ore 10.25.

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