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 Home page > Tribuna Libera > La caduta di Bossi

La caduta di Bossi

Avevo giurato a me stesso che non avrei scritto una sola riga sulle ipotizzabili dimissioni del sig. Umberto Bossi, da qualsiasi cosa si fosse dimesso.

La sua arroganza, la violenza verbale, la maleducazione, l'ottusa caparbietà, unite naturalmente al suo progetto politico che pesca e pescava ad ampie mani nei più squallidi retrobottega di ogni infamità razzista e paleonazista, non mi sembravano degni del mio tempo. Per quanto inutile esso sia.

Ma due righe di esultanza me le devo proprio concedere. Due righe sole; sono come due dita di champagne alla fine di una giornata radiosa. Un regalo per me stesso e per quelli che come me si sono rifiutati di ascoltare (non parlo di seguire, parlo proprio del rifiuto di prestare orecchio, a priori) i richiami della foresta che provenivano dai recessi della storia. Altro che Dio Po.

Bossi non è più segretario della Lega Nord e nella cassaforte del tesoriere Belsito (che bastava guardarlo in faccia per dare ragione a Lombroso e capire che se gli stringevi la mano, poi era meglio se ti ricontavi le dita una per una) pare sia stata trovata la cartella intestata a “The family”. Roba che neanche nelle telenovela tipo Dallas si permettono più di fare per non coprirsi di ridicolo. Bene, qui nel ridicolo ci si sguazza, ci si nuota, ci si rotola. Se non ci fosse stato da strapparsi i capelli per anni.

A partire dal Trota, un ragazzotto che fu nominato deputato regionale, cioè un tizio dalla cultura molto incerta che ha responsabilità politiche in una regione che è ai massimi livelli di produzione e di ricchezza del mondo; per poi ricordare l'altro figlio che si divertiva a tirare gavettoni pieni di candeggina ai militanti di sinistra, per arrivare alla fine al "Gran Capo" che sui lavori di ristrutturazione di casa sua (pagati con i soldi dei contribuenti) pare abbia riciclato quella curiosa solfa che se prende quello che ha pagato a sua insaputa...

Roba dell’altro mondo.

Adesso abbiamo al governo persone rispettabilmente ingessate che ci stanno facendo a fettine per rimediare ai guasti causati da una banda di (in ordine disordinatamente alfabetico) delinquenti, truffatori, profittatori, farabutti, mestatori, buffoni, corrotti, cialtroni, imbroglioni, razzisti, battone, ladri, malati di mente, magnaccia, mazzettari... Il resto aggiungetelo pure voi, usando gli spazi appositi. Io, nel frattempo, vado a brindare.

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