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La Riforma della PA e le Forze di polizia: tra razionalizzazione e revisione del reclutamento

La riforma della P.A., approvata al Senato il 30 aprile del 2015, alla Camera, con modifiche, il 17 luglio 2015, salvo imprevisti avrà il via libera definitivo in questi primi giorni di agosto. Riforma che tocca anche le Forze di polizia e non solo. Si prevede l'assorbimento del Corpo forestale dello Stato presso altra Forza di polizia e la Commissione difesa permanente ha invitato il Governo a valutare “l’opportunità di garantire, nella formulazione della delega al Governo, un’adeguata tutela del personale del Corpo stesso”, e la citata Commissione auspica che “relativamente, nello specifico, alla possibilità dell’assorbimento del Corpo presso una Forza di polizia ad ordinamento militare, che si proceda celermente alla riforma della disciplina relativa alla rappresentanza militare, attualmente all’esame della Camera dei deputati”.
 
Il Governo è delegato ad adottare, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della citata legge, uno o più decreti legislativi per modificare la disciplina della Presidenza del Consiglio dei ministri, dei Ministeri, delle agenzie governative nazionali e degli enti pubblici non economici nazionali. I decreti legislativi dovranno essere adottati nel rispetto dei seguenti princìpi e criteri direttivi: Razionalizzazione e potenziamento dell’efficacia delle funzioni di polizia anche in funzione di una migliore cooperazione sul territorio al fine di evitare sovrapposizioni di competenze e di favorire la gestione associata dei servizi strumentali; istituzione del numero unico europeo 112 su tutto il territorio nazionale con centrali operative da realizzare in ambito regionale, secondo le modalità definite con i protocolli d’intesa adottati ai sensi dell’articolo 75-bis, comma 3, del codice di cui al decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259”.
 
Nello specifico, per quanto riguarda le Forze di polizia, si prevede che “la revisione della disciplina in materia di reclutamento, di stato giuridico e di progressione in carriera, tenendo conto del merito e delle professionalità, nell’ottica della semplificazione delle relative procedure, prevedendo l’eventuale unificazione, soppressione ovvero istituzione di ruoli, gradi e qualifiche e la rideterminazione delle relative dotazioni organiche, comprese quelle complessive di ciascuna Forza di polizia, in ragione delle esigenze di funzionalità e della consistenza effettiva alla data di entrata in vigore della presente legge, ferme restando le facoltà assunzionali previste alla medesima data, nonché assicurando il mantenimento della sostanziale equiordinazione del personale delle Forze di polizia e dei connessi trattamenti economici, anche in relazione alle occorrenti disposizioni transitorie, fermi restando le peculiarità ordinamentali e funzionali del personale di ciascuna Forza di polizia, nonché i contenuti e i princìpi di cui all’articolo 19 della legge 4 novembre 2010, n. 183, e tenuto conto dei criteri di delega della presente legge, in quanto compatibili”
 
Su tale punto, la Commissione Difesa, ha rilevato “la necessità di conservare la vigente equiparazione, a livello giuridico ed economico, tra personale delle Forze armate e delle Forze di polizia, garantendo l’unitarietà del comparto difesa e sicurezza”. La delega del Governo interesserà anche il riordino dei corpi di polizia provinciale, in linea con la definizione dell’assetto delle funzioni di cui alla legge 7 aprile 2014, n. 56, escludendo in ogni caso la confluenza nelle Forze di polizia; l'ottimizzazione dell’efficacia delle funzioni del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, mediante modifiche al decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139, con riferimento alle forze operanti in mare, fermi restando l’organizzazione, anche logistica, e lo svolgimento delle funzioni e dei compiti di polizia da parte delle Forze di polizia, l'eliminazione delle duplicazioni organizzative, logistiche e funzionali, nonché l'ottimizzazione di mezzi e infrastrutture, anche mediante forme obbligatorie di gestione associata, con rafforzamento del coordinamento tra Corpo delle capitanerie di porto e Marina militare, nella prospettiva di un’eventuale maggiore integrazione.

Insomma, questo intervento è significativo, importante, e quello che ci si domanda, apre le porte all'unificazione dei vari corpi delle forze dell'ordine in Italia? Gli interventi di razionalizzazione, ergo tagli, accorpamenti strutturali ed organizzativi che verranno, il fatto che si voglia mettere mano, in maniera organica, alla revisione del reclutamento e non solo, insomma il tutto lascia intendere che la strada intrapresa è questa, senza dimenticare che si tratta di una delega legislativa a dir poco generica per alcuni passaggi e di genericità si può anche, a volte, peccare.
 

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