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La Merkel, Articolo 9 e Papa Francesco. A chi il Nobel per la Pace 2015?

Sono 273 i candidati per il premio che sarà consegnato venerdì 9 ottobre: ecco una rassegna dei possibili vincitori.

da Daniela Moretti

ATTUALITÀ – Niente previsioni autorevoli questa volta: il sistema di ScienceWatch non funziona per predire i vincitori del premio Nobel per la pace. Quello di cui siamo certi, per stessa ammissione del Comitato, è che sono stati proposti 273 candidati: 68 organizzazioni e 205 persone. Un numero di candidati altissimo, secondo, nella storia del premio, solo alle 278 nomination dell’anno scorso.

Tuttavia una lista con i cinque possibili vincitori è stata pubblicata dal Peace Research Institute Oslo (PRIO), un istituto indipendente di ricerca sulla pace con sede nella capitale norvegese.

Al primo posto spicca la Cancelliera tedesca Angela Merkel per la sua politica di accoglienza verso i migranti e i rifugiati siriani in Europa. Nel caso la previsione si avverasse, non mancheranno le polemiche come già accaduto nel 2009 in occasione dell’assegnazione del Nobel per la Pace al Presidente degli Stati Uniti Barack Obama.

Al secondo posto troviamo il presidente colombiano Juan Manuel Santos e il leader delleFARC (Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia) Timoleón Jiménez, per il loro ruolo nel processo di pace che ha posto termine al conflitto che dilaniava da decenni la Colombia.

Anche il quotidiano russo Novaya Gazeta e il suo editore Dmitry Muratov sono tra i possibili vincitori, per aver continuato a esercitare il diritto di cronaca nonostante le numerose intimidazioni che sono costate la vita a diversi giornalisti.

Nella lista del PRIO compare pure l’associazione giapponese Articolo 9, impegnata al mantenimento dell’articolo 9 della Costituzione giapponese che proibisce alla nazione del Sol Levante di dotarsi di un esercito militare e di prendere parte a conflitti bellici.

Infine tra le previsioni compaiono i nomi di tre congolesi, Jeanne Nacatche Banyere, Jeannette Kahindo Bindu e Denis Mukwege, per aver contrastato l’emergenza dilagante della violenza sessuale nel paese africano.

Al di fuori delle previsioni del PRIO, circola il nome della ginecologa somala Hawa Abdi Dhiblawe per aver offerto assistenza sanitaria a 90 mila persone durante la guerra civile che ha dilaniato il suo paese. La dottoressa Hawa Abdi ha già ricevuto per il suo impegno numerosi riconoscimenti internazionali per la pace. Da diversi anni anche Papa Francesco è presente tra i possibili vincitori del Nobel per la Pace. Quest’anno è stata fondamentale la sua mediazione diplomatica per il raggiungimento del riavvicinamento tra USA e Cuba.

Nessun italiano tra i favoriti. Qualche giorno fa però Gino Strada, il fondatore di Emergency, ha ricevuto il Right Livelihood Award, il premio che va alle personalità che sono in grado di offrire soluzioni esemplari alle grandi sfide del nostro tempo.

Venerdì 9 ottobre alle ore 11 potremo scoprire in streaming se qualche previsione era fondata. La discussione è già aperta su Twitter con #NobelPrize.

Crediti immagine: Nickrds09, Wikimedia Commons

Questo articolo è stato pubblicato qui

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