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La Legge dei Cinque colpisce ancora: l’incidente di Padova e l’attentato all’AD dell’Ansaldo Nucleare

Dire l'avevo detto, serve poco. Dire era prevedibile, serve a poco. Perché qualcosa di strano è accaduto, un qualcosa che era stato anticipato qualche mese addietro, in una lettera, quale quella dei nove italiani.

Per rinfrescare la memoria: il 5 aprile, è stata inviata una lettera contenente della polvere da sparo o di esplosivo alla sede Rai di Genova. Chi inviava quella lettera si firmava come I nove italiani.

Per leggere quello che avevo scritto vi rimando a questo mio intervento: Minacce di attentati ai politici, ecco chi potrebbe essere, oppure a questo I nove italiani nove della studiosa Claudia Cernigoi, nonché a quello in cui indicavo anche delle date da monitorare: La legge dei cinque e le Stragi di Stato. Due eventi strani ed accaduti visto che, in sostanza, a maggio poteva non accadere nulla. 

Il primo è il caso dell'incidente di Padova, dove sono morti ex carabinieri e loro famigliari. Incidente accaduto il 5 maggio, data che avevo invitato a monitorare. Incidente, se così possiamo definirlo, anomalo. L'autobus, dalle indiscrezioni che emergono, era stato revisionato da poco, l'autista non ha avuto alcun malore ed ha letteralmente perso il controllo del bus per motivi che devono essere verificati. Strano caso, che non deve essere sottovalutato.

Nella giornata del 7 maggio, invece, viene gambizzato l'amministratore delegato di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi. L'agguato all'uscita da casa, in via Montello 14, in zona Marassi. Dalle notizie Ansa si apprende che "gli inquirenti stanno vagliando la possibilità che l'attentato al dirigente di Ansaldo nucleare possa essere di matrice anarchica. Nei mesi scorsi sul web era circolato l'appello di alcuni gruppi anarchici "ad alzare il tiro","a pensare di passare ad una fase che possa prevedere l'azione armata".

Genova è la città dove è stata recapitata quella nota lettera. Maggio è il mese dove son sempre accaduti strani eventi. Eventi, ora, annunciati. Si accusano gli anarchici, che non hanno invece alcuna responsabilità. L'anarchia è altra cosa. Ma come sempre accade si accusa l'anarchia, quando si vuole nascondere l'evidenza. L'evidenza è che è in itinere qualche strategia, una strategia pericolosa, perché avrà lo scopo di reprimere ogni dissenso sociale, di inasprire misure di carattere penale, che andranno ancora una volta a colpire chi lotta per altro sistema.

Lo avevo scritto. Maggio sarà un mese pericoloso. Maggio sarà un mese dove accadranno eventi che hanno lo scopo di destabilizzare l'esistente, di favorire misure che ancora non hanno trovato pienamente affermazione. Ma i grandi media, ovviamente, la grande comunicazione, punterà il dito su chi non ha alcuna responsabilità per gli eventi accaduti e che accadranno in relazione al codice 5. Chi si nasconde dietro quel numero 5 non è dato sapere o forse è sin troppo evidente.

Ma questa è una storia complessa, che non troverà mai luce, che non troverà mai verità ufficiale. Pasolini direbbe: "Io so anche se non ho le prove". Gli indizi ci sono. Ed in particolar modo Genova, la città dove è stata recapitata il 5 aprile quella lettera che annunciava ciò che è accaduto, ha evidenziato che qualcosa di meramente inquietante esiste. I miei interventi erano stati scritti proprio con lo scopo di mettere le mani avanti, per dire al popolo, per comunicare all'opinione pubblica, che se qualcosa accadrà, un qualcosa che seguirà la logica di quella strana legge, la Legge dei Cinque, non sarà colpa dell'anarchia. No. 

Poi ovviamente potrà emergere che l'incidente di Padova sia stato solo caso di una fatalità, che l'attentato o intimidazione di Genova, sia riconducibile ad altro, magari alla vita privata dell'interessato o meno. Il tempo risponderà, però è cosa utile, senza alcun spirito di complottismo, ma attenendosi ai fatti, agli eventi ed alle cause che li determinano, non sottovalutare nulla, anche ciò che nell'immaginario collettivo può apparire come un qualcosa di folle, da cui poi discende, in via sostanziale, la forza e l'impunità di questi soggetti. Ma questo è il tempo della più becera follia e disumanità e nulla, ripeto, nulla mi reca più stupore alcuno.

Note: foto di youreporter/ansa

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