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La Lega è sotto shock ma non molla

Stanno cercando di uscire dal Tunnel, non diamogli una mano.

Sul partito italiano più inossidabile nel tempo, ossia la Lega Nord, si è abbattuta una tempesta di proporzioni inaudite, eppure qualcosa mi dice che questi hanno sette vite come i gatti.

Tutto ciò che i verdognoli eredi di Alberto da Giussano imputavano ai famigerati partiti storici della prima repubblica si sta ritorcendo crudelmente contro di loro. Non passa giorno che non spunti uno scandalo che ha il sapore della peggiore tradizione della politica italiana.

Dopo i sospetti di brogli elettorali con la conseguente elezione di Roberto Cota a governatore del Piemonte, vicenda ancora irrisolta e ormai probabilmente definitivamente archiviata con buona pace di Mercedes Bresso, le vicende poco edificanti di Parentopoli, ovvero l'occupazione capillare e sistematica dei posti più appetibili su scranni dorati di parenti e amici, culminati nella nomina di Renzo " Trota " Bossi a consigliere della regione Lombardia, lo scandalo mazzettaro che ha coinvolto il Presidente del Consiglio Regionale Lombardo Davide Boni e alcuni consiglieri, il riciclaggio dei fondi legati ai "rimborsi elettorali" in paradisi fiscali, siamo arrivati al capolinea di questi giorni con storie di ordinaria malavita, ovverossia soldi rubati, stornati o utilizzati per fini personali, gioielli e lingotti d'oro nascosti in cassette di sicurezza e, dulcis in fundo, come nei migliori triller politici, non poteva mancare un dossieraggio segreto confezionato per screditare l'immagine di Roberto Maroni.

Il sospetto ricade sui soliti noti, ovvero il tesoriere Belsito e Rosy Mauro, forse la famiglia Bossi, forse tutto il cerchio magico o forse il solo Belsito. Staremo a vedere. Maroni ha dichiarato di avere avuto il dossier tra le mani e che trattasi di pure e semplici fandonie. Certo che è desolante assistere a tentativi di chilleraggio tra stessi componenti di un partito, credo sia il primo caso in assoluto. Ma potrei sbagliarmi.

La reazione dei quadri dirigenti della Lega è stata fulminea, dopo l'affranto mea culpa del padre fondatore, il senatur Umberto Bossi, apparso piuttosto stranito e ormai molle come un panino di burro sotto il sole, il condottiero Roberto Maroni ha preso le redini in mano e, al grido di "facciamo pulizia e fuori chi ha sbagliato!", si è lanciato nella campagna di redenzione morale e politica.

Vedremo se la frase televisiva più volte ripetuta da Matteo Salvini ("Non guarderemo in faccia nessuno, chi ha sbagliato, chiunque egli sia, deve essere cacciato, punto") verrà applicata concretamente, dal momento che qualche sospetto che si tenti di riciclare Umberto Bossi anche qualora emergessero prove schiaccianti di malvessazioni a suo carico, mi rimane tuttora intatto. "Senza Umberto non esiste la Lega": è il ritornello che si sente tra i più appassionati e nostalgici verdognoli.

Per ora abbiamo assistito a dimissioni "spontanee obtorto collo" come quelle del Trota, di Boni, della Monica Rizzi, l'assessore nella Giunta di Modena Daniele Sitta e da ultimo giunge notizia anche del senatore Lorenzo Bodega .

Per Belsito e Mauro invece cartellino rosso ed espulsione dal partito per indegnità o mancato rispetto delle delibere del partito. Anche la posizione di Calderoli è legata ad un filo, dipende dalle inchieste dei magistrati .

Insomma nel malandato Carroccio dei guerrieri padani, o come dice Borghezio (nel disinteresse totale delle procure) "dei patrioti padani ", si sta arrivando ad una resa dei conti forse definitiva.

Come sarà la Lega che emergerà da questa "redention "? Difficile dirlo, certamente avverrà uno spostamento dell'asse dirigenziale dalla Lombardia al Veneto, verso quella " Liga Veneta " che ha mostrato un profilo decisamente meno debordante della "Lega Lombarda ".

Ne uscirà certamente fortemente indebolita ma non morta e la sua sorte dipenderà dal PDL e dal PD, il primo, l'ex socio (o compagno di merende), potrebbe correre in soccorso per ricostituire un sodalizio vincente, essendo lui stesso in crisi di credibilità dopo le performance del passato governo, il secondo, dato in ascesa di consensi, potrebbe approfittare dello sbandamento leghista per piazzare colpi sul territorio, dove ha una presenza capillare.

Per un partito ben organizzato dovrebbe essere un gioco da ragazzi scompagginare le fila dei " padani ", non fosse che, tra Lusi e Pennati, ha qualche gatta da pelare anche lui e soprattutto si trova alle prese con movimenti alla sua sinistra che erodono il suo elettorato tradizionale.

A parte SEL anche Grillo costituisce un concreto pericolo nascente. Sarà un comico, sarà un affabulatore, sarà l'antipolitica ma la sua lingua taglia come un laser e martellare questi indecorosi o indecenti partiti della seconda repubblica è facile come bere un bicchier d'acqua.

Staremo a vedere, la mia modestissima opinione è che alle prossime elezioni amministrative i seggi elettorali dovrebbero andare deserti. Deserti!

Un segnale forte e chiaro, a buon intenditor poche parole. Se se ne sbattono ancora, allora qualunque iniziativa diventa legittima difesa del popolo sovrano.

Chiudo con una considerazione tra il il comico ed il surreale. La Lega Nord, partito dei celtici battezzati con le acque del Po, è stata scrollata di brutto da una siciliana, ovverossia la moglie di Bossi, e da due calabresi, Belsito e la Mauro. Tre " terrun".

Quando si dice il destino amaro.

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