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La forza del linguaggio teatrale: l’esperienza dei Belarus Free Theatre Company

L'articolo presenta l'esperienza della Compagnia teatrale bielorussa Belarus Free Theatre Company, che da anni lotta contro l'oppressione del governo bielorusso.

Il teatro, che troppo spesso viene considerato come una forma di puro intrattenimento, è uno dei linguaggi comunicativi più vivi e diretti che si possono usare quando ci si vuole affermare con forza. Infatti alcuni artisti di fama mondiale, usano il loro talento artistico per stimolare il pensiero del pubblico e per comunicare una forma di protesta contro l'oppressione di certi totalitarismi e la violazione dei diritti umani. È anche il caso dei Belarus Free Theatre Company.

Questa compagnia teatrale è stata fondata a Minsk nel marzo 2005, dagli attivisti per i diritti umani Nikolai Khalezin, drammaturgo e giornalista, sua moglie e la produttrice teatrale Natalia Koliada, con l'obiettivo di essere una forma artistica di resistenza all’oppressione e alla censura del regime autoritario del presidente della Bielorussia Alexander Lukashenko.

Sotto l'attuale sistema politico bielorusso, il Free Theatre non ha nessuna registrazione ufficiale, né locali adeguati, né altre strutture nel proprio paese. Per questo motivo, solitamente le loro prove e i loro spettacoli si tengono in segreto in piccoli appartamenti privati​​ che, per motivi di sicurezza, devono essere modificati continuamente. Vari membri dello staff della compagnia sono stati ripetutamente perseguitati dalle autorità e licenziati dai loro posti di lavoro.

Drammaturghi famosi come Tom Stoppard, Harold Pinter, Václav Havel, e Arthur Kopit hanno sostenuto il Free Theatre, premiando il gruppo per la sua opposizione contro l'oppressione del governo bielorusso, con un premio speciale consegnato nel luglio 2007, durante la 12 ° edizione del Premio Europeo per il Teatro. Sempre nel 2007, questa compagnia è stata premiata anche dalla Repubblica francese per la difesa dei diritti umani.

Alla fine del 2008 grazie al sostegno finanziario dell'Ambasciata britannica in Bielorussia, il Free Theatre ha lanciato un progetto educativo denominato Studio Fortinbras, destinato a giovani bielorussi, senza esperienza teatrale. Dopo l'arresto nel 2010 e la successiva violenza subita da Natalia Koliada, il gruppo ha lasciato il suo paese natale, trasferendosi a Londra nel 2011, dove è stato concesso loro lo status di rifugiati politici.

Nel 2012 la Compagnia ha debuttato a Londra con il loro primo spettacolo Minsk 2011: A reply to Kathy Acker. Non solo tutti i biglietti disponibili sono stati venduti in pochissimo tempo, ma per la prima volta la performance ha anche denunciato pubblicamente e culturalmente l'oppressione e la violenza che sta continuando ad utilizzare il governo bielorusso.

Lo scorso giugno il Belarus Free Theatre ha partecipato al Lift Festival, uno tra i più importanti eventi teatrali inglese, presentando lo spettacolo Red Forest – (Foresta Rossa) e ricevendo molti consensi da parte del pubblico e dei media. Red Forest è scritto in uno stile che appare meno aggressivo, ma comunque denuncia l’attuale situazione in Bielorussia inserendo, però, anche molte altre note tragedie che sono accadute in tutto il mondo negli ultimi dieci anni.

La scenografia dello spettacolo consiste in una striscia di terra, dove undici attori combattono e danzano insieme.  Il personaggio principale, interpretato da Michal Keyamo, è Aisha, una giovane donna incinta che è costretta ad abbandonare il suo villaggio, per dare alla luce il suo bambino nel deserto del Sahara. Aisha cerca un rifugio per partorire suo figlio, ma durante la sua ricerca, incontra molte persone con cui condivide le tragedie e le emozioni. Sullo sfondo sono proiettati i nomi e le immagini di varie catastrofi.

In questo modo riconosciamo il protagonista tra alcune tragedie accadute in Spagna, Costa d'Avorio, Algeria, Brasile, mentre alcuni testimoni di quegli eventi descrivono le loro esperienze. E’ il caso dei due attori Pavel Haradnitski e Maryia Sazanova, veterani della Compagnia bielorussa, che interpretano la storia di una coppia giapponese spazzata via dallo tsunami del 2011. In fine, viene introdotta anche la questione dei cambiamenti climatici, con l'introduzione del disastro di Chernobyl, quando la foresta bielorussa divenne rossa a causa dell'esplosione nucleare.

La recitazione è arricchita dalla musica dal vivo della polistrumentista Stephanie Pan. In aggiunta, molti attori cantano in coro, poiché la maggior parte di loro condividono un percorso accademico. Secondo alcuni critici teatrali, in termini drammaturgici il messaggio che Red Forest vuole trasmettere è meno incisivo. In realtà, le storie che vengono portate in scena si perdono in questo viaggio attraverso il mondo, senza una focalizzazione su un soggetto specifico. In questo modo lo spettacolo sembra essere un semplice riassunto di storie infelici.

Con Red Forest, il Free Theatre ha anche lanciato una campagna per sostenere gli attivisti ambientalisti in Bielorussia e nel Regno Unito che si oppongono alla costruzione di nuove centrali nucleari. Infatti la Compagnia protesta anche contro le nuove centrali nucleari bielorusse, che sono state costruite senza alcun piano specifico o licenze e vicino al confine con l'Unione europea.

Per questo motivo, l'ambiente e soprattutto la foresta bielorussa, che è stata già danneggiata con il disastro di Chernobyl, rischia di essere devastata ancora una volta.

È possibile seguire e sostenere la campagna di protesta qui.

Il Lift Festival

Fondato a Londra nel 1981, il Lift è uno degli eventi più interessanti della capitale inglese.

Nato con l'obiettivo di portare a Londra varie storie internazionali, il Festival ha contribuito a trasformare la città in un palcoscenico, presentando alcune esperienze di vari individui, culture e comunità che considerano Londra la loro nuova casa.

Questo Festival continua a promuovere lo spirito di una nazionalità multiculturale e diversa, infatti il ​​Lift è diventato un importante momento di sperimentazione e l'espressione di un linguaggio multiforme, ma è anche un modo per mostrare il ricco numero di etnie che si incontrano nella capitale inglese. Anno dopo anno, il Festival ha presentato nuove forme di teatro, diventando un punto di riferimento internazionale per le arti. In aggiunta il Lift è membro di una serie di reti nazionali e internazionali di organizzazioni artistiche, istituite per sostenere gli artisti e le forme d'arte, con l’obiettivo di raggiungere un pubblico più ampio e diversificato.

Quest’anno il Festival è stato il più ambizioso della sua storia, riuscendo ad attrarre oltre 38.000 persone.  Il Lift è promosso dallo Young Vic Theatre, il Melbourne Festival e l’Arts Council England.

Ogni anno il Festival ospita importanti artisti provenienti da tutto il mondo e quest'anno hanno preso parte anche le seguenti compagnie: Ahilan Ratnamohan, the Yard Theatre, Lola Aria and the Belarus Free Theatre.

È possibile guardare il trailer dello spettacolo Red Forest qui.

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