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 Home page > Tribuna Libera > L’uomo che viaggiava in un sacchetto

L’uomo che viaggiava in un sacchetto

A me interessa la cultura ebraica, non l’ho mai nascosto. Naturalmente ne conosco solo minimi aspetti, quelli che derivano da uno studio personale che so essere piuttosto carente.

Ma vi ho trovato elementi di notevole interesse; come il rifiuto di quella abberrazione storica che conosciamo come ‘peccato originale’ che sarebbe l’interpretazione cristiana del racconto biblico della trasgressione di Adamo. Interpretazione balorda che ha stabilito una volta per tutte - e tutta la cultura occidentale si è fondata su questa convinzione - che l’uomo nasce spiritualmente “morto” (“morte dell’anima” è infatti la definizione dogmatica sancita dal Concilio di Trento e tuttora presente nel catechismo di santa madre chiesa).

Nell’uomo ci sarebbe insomma una ‘mancanza’ originaria che solo pochi hanno messo in discussione approfondendone il significato.

C’è un altro aspetto che mi sembra interessante ed è un atteggiamento culturale che vede nella dicotomia puro-impuro (più che nella dialettica bene-male) il fondamento del rapporto dell’essere umano con i vari aspetti relazionali della vita. Attenzione a non confondersi: la corrispondenza puro=bene e impuro=male è tipica della cultura cristiana, non di quella ebraica in cui si può contrarre impurità pur facendo cose del tutto legittime e “buone”; ad esempio occupandosi di seppellire i morti.

Che dimostra una pietas assolutamente umana, perfettamente legittima ed eticamente incontestabile. Ma provoca impurità. Che poi si ‘trasmette’ per contatto, se ho capito bene, rendendo impossibili quelle attività che pretendono una perfetta ‘purità’. Da qui la necessità di quei riti di purificazione che sono uno degli aspetti tipici sia della tradizione ebraica che di quella islamica.

La differenza tra tradizione cristiana e tradizione giudaico-islamica in merito all’impurità pretende quindi un approfondimento che può rivelare aspetti molto interessanti delle diverse culture.

Gli aspetti folcloristici, che possono diventare addirittura comici, possono invece emergere da quelle persone che finiscono con l’essere travolte e ossessionate dalle normative comportamentali fino ad eccessi che lasciano francamente sbigottiti.

Potrebbe (ma il condizionale è d’obbligo perché non conosciamo i dettagli del fatto) essere il caso dell’ebreo ortodosso fotografato mentre viaggiava in aereo completamente chiuso in un grande sacco di plastica trasparente.

L’ipotesi che viene fatta è che l’uomo possa essere un ultraortodosso discendente degli antichi sacerdoti del Tempio (i “cohanim”) racchiuso nel suo involucro per preservarlo dall’impurità derivante dal cimitero sorvolato in fase di decollo. Ma anche la spiegazione sembra essere stramba tanto quanto l’aver insacchettato un essere umano. Tanto vale pensare che, vista la grande quantità di rapporti sessuali che si consumano ogni giorno in tutto il mondo, l'uomo nel sacco abbia pensato bene di proteggersi dall'impurità che il sesso provoca e che potrebbe involontariamente "sorvolare" durante il viaggio (ma anche qui attenzione a non confondere la sessuofobia tradizionale cristiana con l'impurità rituale ebraica).

Nel frattempo il quotidiano Haaretz ci informa che la compagnia di bandiera israeliana El Al ha deciso di non permettere più a uomini "insacchettati" di viaggiare sui suoi aerei per motivi di sicurezza (ma non è specificato se si tratta di sicurezza fisica o mentale; meglio soprassedere).

In mancanza di dati sufficienti a interpretare il fatto sarà meglio non trarre conclusioni affrettate e sospendere il giudizio. Anche se, a parte lo stupore, la curiosità resta e con lei anche un bel po' di domande: come avrà fatto a camminare fino a lì? Probabilmente si sarà insacchettato una volta a bordo; o era già insacchettato quando è partito da casa? E dai fori per respirare non filtra l'impurità? E gli altri passeggeri non saranno diventati impuri nel frattempo? Se si "spacchetta" non avrà dei problemi di contaminazione con loro? E dentro al sacchetto ha provviste sufficienti oppure si "spacchetta" dopo poco? Eccetera (si potrebbe continuare a lungo).

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