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L’isola di plastica

Nel mondo vengono prodotti circa 100 miliardi di chilogrammi all’anno di plastica, dei quali, grosso modo, il 10% finisce in mare. Il 70% di questa plastica poi, finirà sul fondo degli oceani danneggiando la vita dei fondali. Il resto continua a galleggiare.

 

A 800 miglia dalla Hawaii c'è un'isola molto più grande delle altre e di natura completamente diversa; si tratta del Pacific Trash Vortex, il vortice di rifiuti del Pacifico. Un enorme mulinello, superiore a qualsiasi immaginazione. Fu scoperto nel 1997 da Charles Moore che vi si è imbattuto a bordo del suo catamarano.

Si tratta della più grande discarica a cielo aperto della Terra alimentata dai rifiuti di tutto il pianeta. Milioni di tonnellate di rifiuti galleggianti per una estensione grande almeno due volte l'Italia, 700000 Km quadrati!

I materiali si sono accumulati per via di un singolare gioco di correnti che da ogni parte del globo convoglia i rifiuti in quella zona.

Il Pacific Trash Votex è composto per l'80% da plastica e il suo peso viene valutato in almeno 3 milioni e mezzo di tonnellate.

Chi per primo ne paga le spese è la fauna marina. Il Programma per l'ambiente Unep delle Nazioni Unite calcola che ogni anno oltre un milione di uccelli e oltre centomila tra delfini, foche e balene perdono la vita.

I pezzi più piccoli di questo "infernale" minestrone vengono mangiati dai pesci più piccoli che a loro volta vengono mangiati da quelli più grandi; essendo queste sostanze non biodegradabili, i veleni contenuti al loro interno rimangono all'interno degli animali e tale "infezione" scala la catena alimentare dove in cima ci siamo proprio noi.

Da li vengono moltissimi merluzzi che popolano le nostre tavole.

C'è bisogno di un brusco cambio di direzione nelle nostre abitudini giornaliere, a cominciare da quello che accade nelle nostre case, altrimenti finiremo per mangiare plastica pure noi con conseguenze letali per la nostra salute.

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