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L’insostenibile leggerezza di Gabriella Carlucci

Gabriella Carlucci che lascia il Pdl e fa il suo ingresso nell’Udc non significa soltanto un voto in meno per la maggioranza. Se è vero quanto dice Casini (e cioè che sarebbe «irresponsabile» fare un governo senza il Pd) e se è vero quanto dice Bersani (e cioè che serve un patto di legislatura tra progressisti e moderati), significa anche che il centrosinistra ha imbarcato un deputato che:

- ha chiesto una commissione d’inchiesta sui libri di storia, colpevoli di «gettare fango» su Berlusconi e fare «indottrinamento» comunista
- di Berlusconi ha detto: «Per i miei figli adolescenti è un mito perché parla una lingua che loro conoscono, racconta le barzellette ed è anche super potente da un punto di vista sessuale»
- ha proposto di eliminare l’anonimato da Internet e regolamentare Facebook, definito un luogo «dove impera l’illegalità» (più in generale, i social media sono «pericolose armi in mano a pochi delinquenti» che «incitano alla violenza, all’odio sociale, alla sovversione»)
- ha proposto di «oscurare i canali televisivi che inviano messaggi e immagini sbagliate e fuorvianti per la formazione della personalità dei minori»


- è convinta che la popstar Madonna abbia «un ufficio stampa comunista», e che questo sia un problema per l’Italia
- pensa che «considerare trattamenti sanitari l’alimentazione e l’idratazione equivale a introdurre di fatto l’eutanasia in Italia» e che la Ru486, la pillola abortiva, sia «un pesticida antiumano»
- ha firmato 241 disegni di legge in un giorno.

E che, non da ultimo, il 3 dicembre 2006 dichiarava:

Oggi in Italia non c’è spazio per il Grande Centro con dentro l’Udc vagheggiato da Mastella. Quest’ultimo evidentemente spera in una crisi della leadership di Berlusconi e in uno smembramento dei partiti del centro-destra, innanzitutto di Forza Italia. E’ necessario rafforzare il bipolarismo e all’interno di esso lo schieramento alternativo ad una sinistra che sta dimostrando di non essere in grado di governare con lungimiranza e responsabilità.

Poi ha lasciato il partito del Cavaliere per passare al «Grande Centro con dentro l’Udc» allora ipotizzato da Mastella. Proprio per la crisi di leadership di Berlusconi. E non esattamente per «rafforzare il bipolarismo».

Da qualche tempo l’Udc dice: «ricuciamo l’Italia». E il Pd rilancia: «un grande Paese merita un futuro migliore». Quale Italia e quale futuro, mi chiedo. Quelli (anche) di Gabriella Carlucci? 

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