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 Home page > Attualità > Società > "L’erba del vicino è sempre più verde"

"L’erba del vicino è sempre più verde"

Non so voi, ma spesso mi capita di avere l’impressione che tutto e tutti (dai mezzi di informazione di massa ai politici, agli innumerevoli e spesso inutili opinionisti sparsi nei vari programmi televisivi) concorrano a far accrescere un sentimento di insoddisfazione dato dal confronto con l’estero.
Chi non ha mai sentito per strada o in televisione frasi del tipo: “all’estero è tutto diverso”, oppure “all’estero la giustizia funziona bene, mica come qui da noi...”, o ancora l’immancabile “i politici all’estero non hanno i privilegi che hanno qui in Italia”. La sensazione che subito mi assale nell’ascoltare frasi fatte come quelle sopracitate è di incredulità: mi viene spontaneo domandarmi se l’Italia, paese culturalmente avanzato da secoli e secoli, democraticamente simile al resto del mondo occidentale (se non addirittura superiore: vedi la pena di morte), possa perdere così bassamente nel momento in cui si confronta con altri paesi. Mi sembra incredibile.
 
E allora, testarda, continuo a chiedermi: perché accade ciò? Perché mai la popolazione italiana preferisce infangare la nazione in cui vive anziché migliorarla? Ma soprattutto mi chiedo come sia possibile che, subito al di là delle Alpi (che, peraltro, essendo in comune con la bellissima e fiorente Francia di Nicolas Sarkozy e Carla Bruni dovrebbero trasmetterci delle influenze positive), esista un mondo migliore, perfetto, in cui politici puliti e banchieri generosi lavorano per il bene del paese? Se davvero esiste un Eden al di fuori della nostra “Italietta” perché mai non emigriamo tutti in massa?
 
Non è necessario essere sociologi o filosofi per comprendere quanta ipocrisia si annidi nel continuo ed estenuante confronto fra paesi diversi: ogni nazione ha una storia a sé, fatta di tendenze culturali, sociali e politiche diversificate; inoltre ogni paese affronta problematiche simili ma in termini diversi cui si aggiungono tutte le questioni tipiche dei singoli stati.
 
Chiedersi perché la Spagna di Zapatero ha introdotto e legalizzato le unioni omosessuali, perché in gran parte dei paesi dell’Unione Europea l’istruzione è gratuita anche a livello universitario… mentre in Italia ciò non accade significa trattare la questione in termini semplicistici. La realtà attuale è estremamente variegata e il confronto fra paesi diversi è banale e completamente inutile. 
Con ciò non intendo affatto minimizzare l’importanza dello scambio fra nazioni e nazionalità diverse, che anzi ritengo vitale per la crescita di un paese: il fondamento stesso della cultura risiede nel dialogo produttivo, e negarne la valenza sarebbe non soltanto superficiale ma anacronistico ed improduttivo.
Ciò che critico è la tendenza, probabilmente innata nell’essere umano, a considerare tutto ciò che si trova “altrove” migliore e preferibile. Che un discorso del genere sia del tutto infondato (e perciò da evitare) è testimoniato dal fatto che, se veramente l’erba del vicino fosse più verde della nostra, l’Italia (da paese culturalmente avanzato quale ritengo che sia) avrebbe seguito il buon esempio dei suoi vicini.
 

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