• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > L’appello di una Donna disperata: aiutiamola

L’appello di una Donna disperata: aiutiamola

Pochi giorni fa è stato l’otto marzo, è stata una ricorrenza importante, non per dedicarsi a commerciali banchetti, ma per ricordarci quanto la Donna sia ancora subordinata all’uomo, maltrattata e discriminata. Corriamo in loro soccorso, specie quando stanno sprofondando. Per favore leggete e fate girare. Grazie.

Qualche giorno fa ho trovato un messaggio, nei commenti di un mio vecchio post, che mi ha molto colpito per la disperata richiesta d'aiuto, in esso contenuto. Solo che io non so davvero come aiutare questa lavoratrice. Ecco perchè ho deciso di divulgare la drammatica testimonianza, nella speranza che qualcuno ascolti il suo accorato appello. Ieri, otto marzo, è stata una ricorrenza importante, non per dedicarsi a commerciali banchetti, ma per ricordarci quanto la Donna sia ancora subordinata all'uomo, maltrattata e discriminata. Il sesso - ancora troppo debole - che subisce violenze sul lavoro, tra le quattro mura domestiche, per strada. E allora corriamo in loro soccorso, specie quando stanno sprofondando e non hanno più nemmeno un fuscello a cui aggrapparsi. In questo caso si chiama mobbing. Per favore leggete e fate girare. Grazie.

Sono una donna di 56 anni e da 4 subisco una violenza spietata da parte del mio datore di lavoro, lo so che la violenza sessuale lascia segni indelebili ma anche quella psicologica non è da meno, ve lo garantisco, vengo minacciata da 4 anni di licenziamento e pur di mantenere il posto di lavoro ho accettato di svolgere lavori non solo inferiori rispetto al mio inquadramento professionale ma soprattutto in luoghi in cui io non metterei neanche il mio cane. Ho subito dispetti da parte dei soci di questa Cooperativa, da quattro anni lavoro in situazione di ansia e stress per paura di sbagliare ed essere licenziata, è terribile. Il tutto mi ha causato un trauma psichico da cui non riesco a venirne fuori, vado avanti assumendo psicofarmaci la mia vita è finita, sotto certi aspetti, non riesco più a gioire per nulla, sono stata offesa nella dignità e nel morale, mi chiedo come oggi possa accadere ancora tutto questo nei confronti di una donna. Ho fatto ricorso a tutti gli enti preposti alla tutela dei lavoratori, ma tutto inutile poichè queste grandi Cooperative hanno agganci ovunque, quindi ho subito. Adesso mi stanno costringendo a firmare il passaggio come dipendente di un altra Cooperativa che si è aggiudicato un appalto nuovo, appalto che fra 12 mesi finirà ed io mi troverò senza lavoro. Questa forma di violenza ancora una volta mi ha distrutta e a volte penso a cose terribili, non potete immaginare come ci si sente in certe situazioni, eppure lavoro nel condotto Ferroviario dove si dovrebbe avere una garanzia maggiore, ma tutto questo è stato fatto solo a me perchè sono una donna e considerata sesso debole.
Spero che qualcuno mi risponda.

S. R. ([email protected])

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox




Palmares