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L’Unità: una ingloriosa fine

Un glorioso giornale come L'Unità, ha cessato di esistere. E non poteva finire altrimenti, visto che era ormai diventato un ingombrante reperto archeologico.

Nel passato, esso vantava la dicitura "Organo del Partito Comunista Italiano". Poi però i tempi sono cambiati: il comunismo si è dissolto e con esso il PCI. Così che, tanto per salvare l'apparenza, decisero di cambiare quella scritta. Al suo posto, ne misero un'altra: "Quotidiano fondato da Antonio Gramsci". Fecero proprio così: all'occorrenza, rispolverarono la memoria di un politico che avevano sempre ritenuto scomodo. Ed era scomodo soprattutto per gli opportunisti che avevano militato al suo fianco. Il che, propone un interrogativo: quale senso poteva ancora avere un giornale ormai ben lontano dalla originaria concezione comunista?

Il paradosso della situazione determinatasi, si riconduce al fatto che, attualmente, il PD esprima addirittura l'antitesi della concezione comunista, essendo intimamente intersecato con il perverso ambiente finanziario. Ed è ancor più stravagante il fatto che buona parte del suo elettorato, pur di fronte alla stridente evidenza dei fatti, sia ancora ingenuamente convinta che esso esprima l'eredità del PCI. Il che si correla evidentemente con le opportune metamorfosi nel frattempo subìte da quel coacervo politicante chiamatosi prima PDS, poi DS e infine PD, grazie alle quali si è compiuto il definitivo smarrimento della strada indicata dalla sinistra storica.

Nel vecchio Partito Comunista, militavano persone rispettabili anche per gli avversari politici; nel PD si annoverano invece polimorfi individui, i quali, piuttosto che presentarsi rispettabili, fanno di tutto per rendersi odiabili. Ancor più, costoro sono responsabili del flagrante tradimento delle istanze della classe operaia, per aver supinamente abbracciato il perverso liberismo. Costoro non hanno minimamente esitato a surrogare l'internazionalismo proletario con quello della aberrazione economica e finanziaria. Ecco perché è un bene che questo giornale scompaia definitivamente: che scompaia definitivamente come è toccato al comunismo. Non foss'altro che per non infangare ulteriormente la memoria di Antonio Gramsci, il cui pensiero, val la pena ricordarlo, si articolava intorno alla egemonia culturale quale strumento necessario per poter governare. Ebbene, la rispettabile cultura di Gramsci, costoro l'hanno barattata con la rozza spazzatura liberista!

Non essendo pertanto L'Unità l'Organo del PD, il quale ha impudentemente rinnegato Marx e la classe operaia, è fisiologico che esso scompaia anche dal proscenio politico e sociale. Lasciandosi dietro il ricordo di un giornale serio: di un giornale allora stimato anche da coloro che non ne condividevano i contenuti.

 

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