• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > L’Era del caos: elementi (poco) sospetti

L’Era del caos: elementi (poco) sospetti

Ho qualche difficoltà in queste ore a decidere quale sia il tema da sviluppare prioritariamente per scrivere qualcosa che possa in qualche modo dare qualche spunto di riflessione, un qualche chiarimento su temi d’interesse comune o per approfondire le dinamiche politiche ed economiche che tutti su questo pianeta, stiamo in qualche modo vivendo.

Posso solo scrivere una cosa, con profonda chiarezza e trasparenza: caos planetario.

Può sembrare un ossimoro lo so, ma che vi piaccia o meno il tema coerentemente da prendere in esame prioritariamente e a mio avviso, per non cadere vittime del vortice caotico che rappresenta ormai lo schizofrenico sistema politico ed economico mondiale, è proprio quello del caos e di come salvarsene. Almeno mentalmente.

La velocità attraverso la quale gli eventi si susseguono, spinta ormai oltre l’eccesso, determina in maniera lampante che – non solo nel nostro paese – la metodica utilizzata da tutte le nazioni cosiddette “sviluppate” è quella di procurare alle masse un centrifugato di neuroni affinché la maggior parte dei componenti delle popolazioni, non possa più essere in grado di comprendere un fico secco della realtà che lo circonda. E’ questa, la base fondamentale per qualsiasi governo che voglia garantirsi la possibilità di operare contro la popolazione che governa.

Quale sia lo scopo di questa enorme pressione contro l'umanità, ora strategicamente contraffatta attraverso il tema della "grande crisi economico finanziaria planetaria" pochi comuni mortali lo comprendono. Eppure non è di difficile capirne le motivazioni, se solo si riesce a cambiare prospettiva, passando dalla parte di chi ha come scopo primario quello di assumere un potere sempre più forte e perpetuo.

E’ già molto se, mediamente, alcuni cittadini riescano oggi a districarsi un minimo nella foresta nera composta da dichiarazioni e subitanee contro dichiarazioni sciorinate con la stessa nonchalance che useremmo per scegliere il colore dei calzini o della tinta dei capelli. No, forse per queste due ultime “gravi decisioni” occorre meno nonchalance…

A ciò si aggiunge l’irrefrenabile corsa di molti governi a distruggere qualsiasi certezza finora conosciuta per ciò che riguarda le componenti politiche: nell’era del caos, viene offerta su un piatto d’oro tutta l’atipicità mista ad incoerenza che mai l’umanità aveva visto materializzare: larghe intese fra componenti politiche che per anni avevano recitato la parte degli acerrimi nemici, a beneficio del criterio di divisione delle masse, avanzano ora a grandi passi per correre a spalancare la porta all’unica verità sempre taciuta finora: era tutto un bluff. Erano tutti complici. Gli unici a non saperlo erano i cittadini del mondo. Che dovevano esser alimentati con speranza effimera che esistessero davvero divisioni e per questo, ideologie.

Non parlo solo dell'Italia: basti guardare come in altre nazioni il diktat appare essere "l'alleanza", le larghe intese. Un esempio recente: l'ultima campagna elettorale della Merkel. Anche l'algida cancelliera tedesca ha stretto alleanze con la sinistra, pur di restare ai posti di comando. E' il "trend" dell'era del caos.

D’un tratto, come si fa con i perfetti ottusi, si è deciso che tutti sapessero tutto. Sapendo che, così facendo, nessuno più avrebbe capito un tubo. Hanno costretto le popolazioni a dover prendere atto di realtà mai nemmeno dubitate prima. Hanno spiattellato segreti incofessabili, reati incredibili, complotti planetari come se stessimo dentro un film e tutto fosse finto. La peggiore delle reltà è sempre peggiore di qualsiasi menzogna.

Hanno fatto si che tutto fosse perfettamente trasparente, ma per u na volta la parola "trasparente" non ha alcun senso oridnariamente positivo: che nessuno dica che lo svelamento di un sistema di potere mondiale basato sullo sfruttamento metodico dell'elemento umano è cosa nobile. Dipende sempre da come si svela la realtà. Di come la si faccia percepire. Qui hannosolo aperto le cataratte del degrado umano rapportato ai massimi llivelli mondiali del "potere".

Orde di cittadini vagano ora per le nazioni del mondo, alla ricerca disperata di risposta a un’unica e inutile domanda: “Perché”? Cui se ne aggiunge, ma non troppo spesso, un’altra più arguta: “Chi”?

Non trovando alcuno che risponda loro, perché le risposte sono sotto gli occhi di chiunque abbia la capacità di vederle e persino di capirle, il mondo di oggi – esasperato al limite massimo dalla propria ottusa incapacità di comprendere fatti talmente semplici da apparire complessi – rinfocola ora una rabbia, sterile e melmosa, che non sa tutto sommato contro chi scagliare e perché.

L'umanità è stata costretta ad aprire gli occhi e a guardare l'enormità orrifica di ciò che gli è stato taciuto per secoli: le popolazioni sono solo carne da macello da dare in pasto al Dio potere sull'altare sacrificale delle grandi alleanze economiche e politiche. Carburante, combustibile, carne. Nient'altro. Inutile sperare di trovare altre motivazioni o di imprecare - come spesso si sente - contro "politici corrotti e che non sanno fare il proprio mestiere". Anche in questo caso, bisognacambiare prospettiva. Capire che il "mestiere" dei politici del mondo, non è produrre il bene delle popolazioni ma alimentare il bene e la garanzia di potere a se stessi. A qualsiasi costo.

Gli eventi importanti che accadono su questo pianeta, non sono mai frutto di casualità, come troppe persone sono tentate di credere.

Nella complessità delle regole applicate alla gestione del mondo, in cui le vite umane comuni rappresentano solo il carburante per quei pochi “potenti” che decidono le sorti del mondo, ma a livelli più alti, la vita umana non ha alcun valore se non quello intrinseco dato dal momento e dalla possibilità di sfruttamento al limite massimo del sopportabile.

Una volta consumato l’oggetto persona, si getta via. Senza tanti complimenti né spargimenti di lacrime. Vi sia chiaro una volta per tutte e per non sprecare più troppo tempo in inutili arzigogoli mentali alla ricerca di vani “perché” che – appunto – semplicemente non hanno alcuna risposta.

Il diritto di esistere è negato per sempre, nell'Era del caos. Solo chi riesce a non perdere mai il filo conduttore degli eventi, districandosi dalla matassa aggrovigliata - volutamente - da chi muove i fili di tutti i giochi, può sperare di non soccombere.

Nietzsche scrisse: "Bisogna avere il caos dentro di sé per generare una stella danzante" ma è l'unico caso, nella storia dell'umanità, in cui la parola caos contiene una spettacolare accezione positiva.

A meno che si possa scoprire che proprio il caos, nella sua accezioni positiva - così come espresse Nietzsche indicando con questa frase che solo avendo in sé il tutto si possono generare... Stelle danzanti - si possa per sempre sconfiggere il caos malevolo che stiamo subendo. Ma è un processo troppo lungo per un'umanità che ha fretta di salvarsi.

Mi auguro che non si aggiunga caos malefico al caos infernale. Non ne usciremmo vivi. Potenti o comuni mortali. Resi del tutto uguali dalla follia del caos scomposto e senza senso cheporta inevitabilmente verso la distruzione. Gli effetti sono già evidenti...

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.102) 12 dicembre 2013 18:40

    Economia ,politica ,continuo stravolgimento informativo : un frullatore cerebrale senza sosta di

    infinite realtà e apparenze ,immagini di lacerazioni e minacce estreme .


    Ma noi resteremo eroicamente saldi al CENTRO anche quando la tempesta infuria contro di noi e
    se ,sotto lo sguardo maligno del cielo sentiremo la terra tremare sotto di noi ,affronteremo come
    una lama spirituale i fantasmi della paura e del pericolo .

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares