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Kosovo: il rapporto Marty schiude un vaso di pandora

E’ passata una settimana dal voto del 12 dicembre e il risultato delle elezioni non è ancora chiaro. Come se ciò non bastasse un pesante macigno è giunto all’indirizzo di Hashim Thaci. Questa volta l’accusa al Primo Ministro del Kosovo - non espressamente citato - con un passato da guerrigliero nelle file dell’UCK, lo vuole coinvolto in una rete criminale che trafficava armi, droga e organi umani di persone scomparse. Il "serpente", così veniva chiamato dai suoi nemici interni, sembra essere alle strette.

Nonostante la netta vittoria elettorale, Thaci non è riuscito ancora a delineare la possibile squadra di governo che dovrebbe presiedere e, pochi giorni addietro, il CEC (Commissione Centrale per le elezioni) ha preso la decisione di far ripetere le elezioni in cinque municipalità dove sono stati riscontrati evidenti manomissioni del voto. Le aree coinvolte sono tutte situate nel cuore del Kosovo e, come Decani, Skenderaj, Malishevo e la stessa Drenas, sono state nel corso della guerra gli avamposti dell'UCK (esercito di liberazione del Kosovo), i luoghi più caldi del conflitto ed oggi i simboli della passata resistenza kosovara. Sono proprio questi i luoghi che collegano il passato al presente, i leader politici e la criminalità organizzata. La colla si chiama UCK ed anche il recente rapporto del Consiglio d'Europa (COE) lo certifica. L'avvocato svizzero e membro del COE, Dick Marty, ha aspettato che la campagna elettorale si svolgesse in un clima di assoluta serenità. Poi, con puntualità svizzera, una volta terminate le elezioni, ha presentato il suo rapporto ai 47 delegati degli stati membri del Consiglio. Il documento è frutto di due anni di indagini e cita fonti di intelligence e di polizia. Ad essere franchi non svela nulla che non si sapesse già. Fatti gravi riguardanti il traffico di armi, droga e organi umani, erano conosciuti già da Carla del Ponte. La stessa Unmik possedeva informazioni delicate, ma per il quieto vivere ed a volte anche per la complicità di qualche alto funzionario (uno fra tutti l'ex numero due di Unmik, Steven Schook) sono rimaste chiuse nel cassetto. Alcuni di questi documenti, ben prima del caso Wikileaks, hanno visto la luce e sono ora consultabili (DOCUMENTI 01, DOCUMENTI 02, DOCUMENTI03).

L'aspetto nuovo di questa vicenda è rappresentato dall'articolata denuncia che il Consiglio d'Europa ha fatto pervenire alle istituzioni europee insieme all'esplicita volontà di essere diffusa e quindi sostenuta con fermezza perchè il futuro del Kosovo non può essere costruito senza affrontare il suo passato. Il vaso di pandora è pronto per essere aperto. Chissà cosa troveremo sotto l'albero? Per il momento non ci resta che leggere il rapporto del Consiglio d'Europa 

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.44) 22 dicembre 2010 23:36

    Marty appare sereno e determinato, ed è uomo di rara indipendenza di pensiero. Andrà fino in fondo. Tuttavia pensare all’ UCK come a una associazione a delinquere di stampo mafioso mi sembra francamente fuorviante e poco verosimile. L’ UCK ha condotto una guerra di resistenza, non certo santa ma senz’ altro ispirata. Pensatori e uomini integri come Agim Ramadani e Salih Ceku l’ hanno teorizzata, sostenuta e hanno sacrificato la loro vite, la loro memoria va tutelata. Anche per questo, se ci sono state delle devianze e con quali connivenze, queste vanno individuate e perseguite con fermezza.
    E’ altresì vero che il giovane Kosovo deve affrontare le troppe ombre che affliggono il suo recente passato se vuole esorcizzarle e ripartire davvero.
    Benvenga, allora, la "catarsi giudiziaria", che magari minerà una stabilità equivoca, ma darà nuova linfa e rinascita a un paese che lo merita.

    Katrina

  • Di Raffaele Coniglio (---.---.---.209) 23 dicembre 2010 10:45
    Raffaele Coniglio

    Concordo pienamente con te, Katrina. Dalla prima all’ultima parola. Nonostante le ombre che aleggiano, ho un’idea positiva dell’Esercito di Liberazione del Kosovo. Conosco anch’io varie storie di eroico valore e patriottico impegno. Mi auguro, perciò, che il popolo albanese-kosovaro possa pretendere di conoscere ogni cosa del suo passato (su ciò che è successo tra gli albanesi) e possa chiederlo con la determinazione e con la stessa fame di giustizia di quando pretese di conoscere le atrocità commesse dai serbi.

    Raffaele Coniglio

  • Di (---.---.---.69) 23 dicembre 2010 14:47

    Ahaha io commentatori qui sopra mi fanno davvero ridere.
    Saranno sicuramente due fanatici kosovaro albanesi, se non uno che ha postato 2 commenti.

    Da non credere cosa hanno avuto il coraggio di scrivere.

    L’UCK è sempre stata un organizzazione criminale e terroristica.
    Ha solo avuto la fortuna di trovarsi in una zona di interesse geo-politico per gli Stati Uniti e altri paesi. Ecco perchè sono passati da sanguinari criminali/terroristi a salvatori della patria ??

    Quale patria poi ?? Ahahah

    • Di Raffaele Coniglio (---.---.---.209) 23 dicembre 2010 15:13
      Raffaele Coniglio

      Le mie argomentazioni si concludono con un nome ed un cognome. Le tue con l’anonimato. Forse perchè neache tu credi a quello che dici e, per evitare di essere deriso fai per primo il risolino sarcastico (ahahaha). Mettici nome e cognome ( o inviami una email) ti spiegherò che l’UCK è nato come movimento di resistenza all’oppressione che subiva tutta la comunità albanese sin dagli ’80. Con gli anni e l’acuirsi del conflitto si è macchiata di crimini e fatti oscuri sui quali è il caso di indagare. Ciò non toglie che la sua causa sia stata nobile. Così come nobile è stata la causa della Resistenza italiana. Anche su Hamas potrei spendere parole, ma dovendo fare i conti con la tua intelligenza evito di dilungarmi.

      Raffaele Coniglio

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