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Kazakistan, oltre 30 attivisti arrestati per impedire una protesta

Avrebbe dovuto svolgersi in Kazakistan una giornata nazionale di protesta contro il nuovo codice della terra. Forse si terrà ugualmente, ma a grande rischio per i partecipanti e comunque a ranghi ridotti.

Negli ultimi tre giorni, infatti, le autorità kazake hanno arrestato non meno di 34 attivisti, incriminati per il “reato” di aver pubblicizzato la giornata di protesta o avervi annunciato sui social media la loro partecipazione.

Le persone arrestate di sicuro non vi prenderanno parte (la maggior parte di loro è stata già condannata, al termine di processi-lampo e in alcuni casi senza assistenza legale, a 10 o 15 giorni di carcere) ma l’atto intimidatorio rischia di avere effetto su un numero assai maggiore di persone.

Il nuovo codice della terra, secondo i promotori delle proteste che a livello locale vanno avanti in modo del tutto pacifico da un mese, agevolerà gli stranieri a prendere in affitto terreni agricoli non coltivati. Le prime “aste pubbliche” si terranno dal 1° luglio.

Il giro di vite era atteso. Alla fine di aprile il presidente kazako Nursultan Nazarbayev (nella foto), al potere con maggioranze plebiscitarie dalla fine dell’Unione sovietica, aveva annunciato provvedimenti contro quelli che aveva definito “provocatori che mettono in giro notizie false” ossia che “la terra sarà venduta agli stranieri”.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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