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John Carpenter e la società dell’immagine

In due film di John CarpenterThey live del 1988 e In the mouth of madness del 1995, si parla di totalitarismo e ideologia. 

Nel primo film, They live, si racconta la storia di un vagabondo che grazie a degli occhiali da sole riesce a “smascherare” l’inganno dell’ideologia portata avanti soprattutto grazie ai mass-media. Nel secondo film, In the mouth of madness, il protagonista John Trent rimane solo alla fine del film perché il mondo intorno a lui “ha ceduto alla follia” per aver letto il libro, dello scrittore horror Sutter Cane, “In the mouth of madness” o per aver visto il film omonimo.

In entrambi i film i protagonisti vedono il mondo attorno a loro come un inferno di “mostri” plagiati o dall’ideologia nel caso di They live o dai libri di uno scrittore il quale è stato favorito anche dai media nel suo successo.

John Carpenter articola in questi due film un discorso abbastanza complesso sul totalitarismo e sul suo essere assoluto e totalizzante tramite la propaganda. I film di Carpenter sono di qualche anno fa ma sono anche molto attuali…

La contemporanea società dell’immagine che propone icone pop, mitologie, sottoculture, divi da adorare, supereroi etc. è una sovrastruttura ideologica che dopo la fine delle ideologie e dei grandi racconti per le masse sta affermando un totalitarismo perfetto, l’ultimo dei totalitarismi.

I due protagonisti dei due film citati per aver smascherato l’inganno vivono come emarginati, sono soli contro il mondo intero. Proprio questo ci fa capire che il totalitarismo è assoluto e totalizzante: non c’è spazio al di fuori di esso. C’è il nulla, al di fuori di esso…

Così anche oggi nella società dell’immagine non c’è spazio al di fuori di essa: siamo tutti schiavi impotenti e passivi di un sistema-società che non ammette alternative, non ammette scelte…

L’unica scelta che consente è quella di consumare… beni di consumo materiali e immateriali.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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