• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Politica > Italia: corrotti e corruttori senza vergogna, cittadini senza (...)

Italia: corrotti e corruttori senza vergogna, cittadini senza indignazione

Il malaffare dilaga ovunque. Con metodi sempre più progrediti: non c’è categoria professionale e sociale che non ne sia colpita. I corrotti e i corruttori si sono moltiplicati in maniera esponenziale.

 Il nostro Paese scambia sempre più spesso la disonestà per abilità. In Italia la lotta alla corruzione, alle mafie, all’evasione fiscale non sarà mai vinta, perché queste aberrazioni fanno parte di un costume diffuso, dove la raccomandazione, la parentela, il nepotismo secolare, la conoscenza, lo scambio di favori, in una parola, la “cupola familistica” ha preso il sopravvento sul riconoscimento dei valori umani e sui diritti della persona. Il merito, i concorsi, gli avanzamenti di carriera, la misurazione della competenza e dell'efficienza, l'attenzione per i bisogni dell'utenza, sono una chimera. Una volta, tanto tempo fa, i delinquenti scoperti provavano vergogna. Vivevano cioè quel profondo e amaro turbamento interiore che assale quando ci si rende conto di aver agito o parlato in maniera riprovevole o disonorevole. Una volta c’era la vergogna che poteva avere effetti di esclusione sociale e costringeva a lunghi percorsi interiori per ritrovare se stessi e il senso dell’onestà. A dire il vero, c'è ancora questo senso, ma, purtroppo, in pochissime persone.

Da qualche tempo, disgraziatamente, sembra avanzare e prevalere il suo opposto che si associa all'assoluta mancanza di vergogna e addirittura all'ostentazione della disonestà, quasi fosse un titolo di merito. Non hanno vergogna i politici che fanno promesse esorbitanti, non le mantengono e quando vien loro fatto notare sorridono quasi a dirti “e allora?”, anziché chiedere scusa vergognosamente, con la coda tra le gambe. Aveva ragione Oriana Fallaci quando scriveva che l’Italia fosse “un Paese così fazioso, così avvelenato dalle sue meschinerie tribali dove si odiano anche all’interno dei partiti. Non riescono a stare insieme nemmeno quando hanno lo stesso emblema, lo stesso distintivo. Gelosi, biliosi, vanitosi, piccini, non pensano che ai propri interessi personali”. Non si vergognano i corrotti e i corruttori soprattutto quegli uomini politici, capaci di non battere ciglio di fronte ad un disonore pubblico. Ciò che accade ormai tutti i giorni diventa normale e tollerato. Chi è condannato per corruzione va in televisione a spiegare come si lotta il malaffare! Quando un individuo sperimenta la corruzione, ne rimane colpito al primo impatto, ma quando questa diventa consuetudine, entra a far parte della quotidianità, allora è tollerata e accettata come fosse legale. Un fallimento morale, politico e sociale senza limiti. Per dirla con Corrado Alvaro: “La disperazione più grande che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere rettamente sia inutile”.

Non si vergognano gli evasori che in Italia evadono per circa 110 miliardi di euro. Questo individualismo, infatti, ci spinge a occuparci esclusivamente del bene del nostro nucleo familiare, presupponendo che anche tutti gli altri facciano lo stesso e che pensino esclusivamente ai propri interessi: in questo modo non è attivato quel meccanismo di reciproca fiducia nell’altro che permette lo sviluppo di un’idea di bene comune cui la comunità deve tendere e per il quale deve agire. Così in una società dove è forte il “familismo amorale”, difficilmente, si riuscirà a sviluppare il concetto di collettività e di Stato. Di conseguenza anche basilari leggi per la pacifica convivenza come il mettersi in fila davanti ad uno sportello o pagare le tasse non saranno rispettate, proprio perché manca alla base l’idea di un bene comune.

Non si vergognano i razzisti e i violenti, anzi si manifestano con orgoglio e lo esternano con autocompiacimento. Si vuole far sapere. Ci si vanta. Questo fa davvero paura. Questo è il male del nostro tempo che dobbiamo combattere con tutta la nostra forza e determinazione. Le persone si voltano dall’altra parte o appoggiano a viso aperto questi sentimenti che fanno orrore. Non c’è vergogna ma condivisione. Non si vergognano oggi quei magistrati che ci hanno fatto assistere a scene aberranti nell’amministrazione della Giustizia! C’è anche tra loro la perdita del senso della vergogna. Nella rissa quotidiana sono sempre gli altri che si devono vergognare e non c’è mai chi ammette di avere sbagliato. Io credo che la capacità di vergognarsi sia uno strumento fondamentale per la salute morale degli individui e della collettività. Se ci si rifiuta di provare vergogna per pratiche sempre più inaccettabili, si scoprirà di essere malati quando la patologia è già a uno stadio avanzato ed è troppo tardi per curarsi. La dimostrazione è nelle risposte stupefacenti dei soggetti coinvolti, i quali dichiarano – e forse ne sono davvero convinti – di non aver fatto nulla di male perché questo è il sistema e così bisogna fare per sopravvivere. Così accade che chi non dovrebbe vergognarsi si vergogna, e chi dovrebbe, invece, ridacchia e ne fa un vanto. La corruzione è promossa a virtù e non ci si vergogna più di rubare, apertamente. Speranze di salvezza? Pochissime. Come dice Aldo Busi, forse è arrivata l’ora che gli italiani scendano in piazza a protestare contro loro stessi!

Vincenzo Musacchio, giurista e docente di diritto penale, è associato al Rutgers Institute on Anti-Corruption Studies (RIACS) di Newark (USA). E' ricercatore dell'Alta Scuola di Studi Strategici sulla criminalità organizzata del Royal United Services Institute di Londra. E’ stato allievo di Giuliano Vassalli e amico e collaboratore di Antonino Caponnetto.

Foto di Free-Photos da Pixabay 

Commenti all'articolo

  • Di paolo (---.---.---.49) 5 giugno 2020 00:18

    E siccome il quadro è proprio esattamente quello che lei ci descrive, c’è chi pretende che Conte allenti o azzeri i controlli sui fondi pubblici da destinare per tirare fuori il paese dal disastro economico provocato dal Covid19. Soldi a tutti e sulla base di una semplice autocertificazione, poi si vedrà (sic!!) . Poi niente tasse per tutto il 2020, ovviamente anche per chi, nel frattempo, ha fatto affari d’oro proprio a causa della pandemia.

    Questo è quello che va ripetendo tale Matteo Salvini, funambolo della cazzata, citando, tra l’altro quello che avviene in Svizzera (peraltro smentito da fonti ufficiali ). Oltretutto soldi che non abbiamo, proprio per il livello spaventoso di evasione ed elusione fiscale, da assoluto primato mondiale. Politici estemporanei, affabulatori di masse di ipodotati, che denunciano come mai questo paese ( leggi Conte ) afflito dai mali endemici che lei ci ha ben descritto, non metta in campo tutte le risorse che altri paesi, come la Svizzera appunto, la Germania o la Francia possono fare.

    Se questi pifferai riusciranno a prendere in mano il timone, assisteremo al più grande spolpaggio di soldi pubblici che il paese abbia mai visto. E si che di saccheggi da parte di "prenditori" o "patrioti" ne abbiamo già visto a iosa.

    saluto

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità