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Italia. Cosa fanno i politici per i diversamente abili e le loro famiglie?

"I minorati fisici hanno la stessa bellezza delle donne avvenenti. Gli uni e le altre sono stanchi d’essere guardati, sono sopraffatti e nauseati da un’esistenza trascorsa nella continua curiosità altrui, e reagiscono chiudendosi in se stessi"(Stefano Borgato). Quando un figlio diversamente abile raggiunge la pubertà, il comportamento inizia a cambiare. E’ stato sempre ubbidiente, ma ora comincia ad avere opinioni diverse, ve lo comunica e a modo suo, chiede più indipendenza.

Ero assorto ad osservare la linea del tramonto, nel silenzio rotto dalle onde che si infrangevano sulla riva, quando gli occhi e la mente furono rapiti da quel meraviglioso spettacolo della natura. Ho avuto un sussulto al cuore. Ripensavo alla scena di un bambino diversamente abile che dipendeva completamente dalla mamma.

Quel ragazzo di circa 13 anni, era sotto l’ombrellone praticamente immobile. La mamma non lo aveva lasciato un secondo, lo aveva riempito di attenzioni. Un momento di tenerezza e amore difficile da dimenticare. Due persone che vivevano in simbiosi.

Ho cercato di avvicinarmi per scambiare due parole con quella donna che per me era il simbolo di tutte le mamme che vivono per un figlio diversamente abile. Quella donna gracile ma determinata e cortese, senza mai distogliere le attenzioni dal figlio, mi ha concesso una breve ed interessante conversazione, incentrata all’inizio sulle vacanze e sulla bella giornata di mare. I suoi occhi erano pieni di forza, sensibili e pieni d’amore.
 
Immancabilmente, il discorso è caduto sui problemi del figlio. Nel raccontarmi la storia della sua vita, la sua voce era ferma e sicura, non cercava pietà. Mi ha spiegato che il figlio gli da tanta forza ma non per i suoi problemi, ma per affrontare i tanti cavilli burocratici e le difficoltà che trova a scuola, nelle istituzioni, problemi che affronta sempre con tanta determinazione. Vuole far valere i diritti di suo figlio.
 
Nelle due ore circa di spiaggia, quel ragazzo non è stato lasciato un attimo dalla madre. Gli occhi della donna erano fieri e pieni d’amore, protettivi al punto di minacciare tutti coloro che osavano guardare quel ragazzo stupendo, che la natura con tutta la sua forza e le sue meraviglie condanna alla dipendenza da un’altra persona.

 
Le strutture esistono ma sono fredde, praticamente una catena di montaggio. L’amore vero può dispensarlo solo la mamma. 
 
Dopo questo momento di inquietudine e ammirazione per una donna che con fierezza e determinazione aiuta e protegge il figlio, ho cercato di approfondire l’argomento e i dati che sono emersi non sono per niente rassicuranti.
 
I dati ISTAT riferiti all’anno 2004-2005 registrano quanto segue. I disabili in Italia sono circa 2.600.000: disabili per età da 6 a 64 anni 529mila, da 65 a 74 anni 452mila, da 75 anni in poi 1.627.000. Sono più di 170mila gli alunni con disabilità che frequentano l’anno scolastico 2004-05 (universitari compresi). Scuole materne, 14.876 alunni disabili; scuole elementari, 66.315 alunni; scuole medie, 51.334; scuole secondarie superiori: 35.279 alunni. Iscritti all’Università: 9.134 studenti.
 
Vi segnalo un bellissimo libro di Matteo Schianchi, "La terza nazione del mondo. I disabili tra pregiudizio e realtà" (Milano, Feltrinelli, 2009 (Serie Bianca), 176 pagine, 14 euro, in libreria dal 15 gennaio 2009).

I genitori si trovano ancora alle prese con i pregiudizi e i tagli della finanziaria per quanto concerne la scuola ed in modo particolare l’insegnante di sostegno. Ecco una lettera inviata al Presidente del Consiglio: http://www.disablog.it/2009/06/06/genitori-tosti-alunni-disabili-e-diritto-allo-studio/

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