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Israele: Auguri a Moral e Mohamad, alla faccia (brutta) dei fanatici religiosi

Viva l’amore, abbasso il fanatismo religioso. E’ questo il messaggio universale che due giovani israeliani hanno impartito al mondo, nello specifico ai gruppi di fanatici religiosi che allignano in Israele.

Ventitré anni lei, Moral Malka di religione ebraica, e ventisei lui, Mohamad Mansour, di religione musulmana. 

Si incontrano (a Jaffa –Tele Aviv, loro nativo luogo), si piacciono, si amano e si sposano. Così come accade di norma nei punti cardinali della nostra Gaia Terra. Tra i professanti il laicismo o l’appartenenza alle cento e più articolate religioni. 

Il loro rito matrimoniale, però, nella cittadina di Rishon Lezion si è svolto in una clima incandescente. Non tanto per parenti ed amici - ...tranne il padre della ragazza - che esprimevano congratulazioni e acclamavano il fatidico ed augurale bacio, bensì per la presenza di diverse centinaia di persone che, con atteggiamenti di disprezzo e vituperi gridati, hanno lungamente dichiarato la loro netta contrarietà.

La “festosa” ciurma era stata chiamata a raccolta da alcune organizzazioni estremiste ebraiche. La manifestazione aveva ottenuto i timbri ufficiali delle strutture preposte alla civica convivenza: da tenersi, infatti, a duecento metri dal luogo del suggello d’amore.

L’indegna gazzarra - che dati i ben noti e tragici eventi consumatosi non molti giorni addietro - è assurta ai massimi livelli della cronaca, ha toccato le corda dei vertici supremi dello Stato. Il Presidente dello Stato di Israele ha espresso formale preoccupazione e dissociazione dagli avvenimenti.

Come dire, in quei luoghi “tutto va bene”. Un colpo al cerchio e uno alla botte.

Auguri cari sposini. Dall’alto della vostra “autorità” avete battuto il becero razzismo.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.181) 19 agosto 2014 15:42

    ahahahahaha.

    Godurioso articoletto che sorvola bellamente sulla giovane donna, costretta ad arruolare se stessa nella religione del Corano pur di accaparrarsi l’ambìto sposo. Ché "libertà" da quelle parti significa o diventi come me o non se ne fa di nulla.
    Poi gli gnomi inconsistenti della ignoranza italiota, sempre pronta a innalzare forconi per i perfidi giudei, si scalda di indignazione per la gazzarra dei dementi di parte ebraica, ma non per i festanti e vincenti razzisti islamici che, per una volta, hanno portato a casa una vittoria della loro religione (e una sposina giovane e - si suppone - intonsa).

    A quando lo sdegno per l’ignobile gazzarra dei fanatici dell’Islàm che non esiterebbero a sgozzare il malcapitato che abbracci la fede in Jahvé pur di convolare a nozze ?

    Della serie: la stupidità non arretra, jamais !

    • Di Kocis (---.---.---.242) 19 agosto 2014 19:30

       

      Certo l’amore di questa donna deve essere proprio grande, per sfidare e vincere le regole dell’estremismo religioso che impediscono il matrimonio tra due persone considerate strutturalmente diverse.

      Sia dell’una che dall’altra parte. Il fanatismo ( intolleranza) non ha né bandiere né credi di riferimento. Alligna in tutti i professanti del razzismo, che riconoscono solo l’odio come principale valore della “propria vita”.

      Evidentemente l’anonimo notista sconosce la banalità del fatto che le norme di LEGGE vigenti in ISRAELE permettono il matrimonio solo all’interno delle comunità religiose ufficialmente riconosciute. Banalmente musulmani ed ebrei non si possono sposare nella forma religiosa. Uno dei due deve “cambiare” la religione ufficialmente professata.

      Il matrimonio civile per i “senza religione” è ammesso come evento di assoluta sporadicità.

      Il matrimonio civile per i professanti religione diversa – ebrei, musulmani - non è consentito.

      Di conseguenza gli sposi che “professano” religione diversa devono usare un “dolce” e costoso trucco: SPOSARSI civilmente ALL’ESTERO. Negli ultimi anni molti di questi eventi si consumano a Cipro. Poi, avviano in Israele il lungo e tormentato iter necessario al riconoscimento.

      Altro che….”Accaparrarsi”. Si tratta di sfidare il razzismo….e far vincere l’amore.

      ( domenico stimolo)

  • Di (---.---.---.181) 23 agosto 2014 00:49

    non "sconosco" affatto le anomalie della legge civile (incivile) israeliana che la società civile cerca da anni di modificare, sottraendo al rabbinato la gestione dell’anagrafe. Conosco bene la prassi, non così costosa, di andare a Cipro per convolare a giuste nozze. Notavo solo come si è esaltata questa particolare situazione per sottolineare l’arroganza degli estremisti ebrei contrari alle nozze interreligiose, ma non il fatto che la donna ebrea si è convertita all’Islàm, non il contrario. Perché per sposare una donna ebrea all’interno di una società che non ammette (ancora) matrimoni interreligiosi, non è stato l’uomo a convertirsi all’ebraismo ? Evidentemente le regole interne al mondo islamico sono ancora più rigide di quelle interne al mondo ebraico: è la donna che deve abbandonare il suo mondo per adattarsi a quello dell’uomo, non viceversa.Naturalmente può darsi che in questo caso lei avesse una religiosità incerta e lui invece fosse profondamente religioso, il che spiegherebbe tutto, ma la domanda che sarebbe opportuno farsi è: quante donne arabe sposano uomini ebrei convertendosi all’ebraismo ?

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