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Iran: nuova ondata di brutali attacchi contro i manifestanti e i fedeli beluci

In Iran la minoranza oppressa dei beluci è al centro di una nuova, intensa fase di repressione.

 

Non ci sono ancora molte informazioni su come sia andata ieri, ma lo scorso venerdì di preghiera è stato terribile.

Come spesso accade dall’inizio delle proteste del movimento “Donna Vita Libertà”, all’uscita dalle moschee i fedeli avviano cortei pacifici per le strade di Zahedan, il capoluogo della provincia del Sistan e Belucistan.

Le prove raccolte da Amnesty International su quanto accaduto il 20 ottobre hanno ricostruito un quadro desolante di brutalità contro migliaia di fedeli e manifestanti pacifici, compresi bambini e bambine di soli dieci anni. I manifestanti si sono dispersi dopo che le forze di sicurezza hanno sparato e usato massicciamente cannoni ad acqua che spruzzavano un liquido di colore giallo, facilitando l’identificazione e l’arresto dei manifestanti contrassegnati.

Un testimone ha riferito di aver visto diversi minorenni con pallottole di metallo conficcate in testa e nel petto. Il Crisis Evidence Lab di Amnesty International ha esaminato 32 video e immagini del 20 ottobre 2023, e confermato il racconto. Cinque video e immagini mostrano bambini piccoli con ferite aperte o lesioni alla testa.

Gli arrestati sono stati portati al complesso sportivo Emam Ali e picchiati pesantemente prima di essere trasferiti nei centri di detenzione gestiti dai Guardiani della rivoluzione, dal ministero dell’Intelligence o dalla polizia, dove hanno dichiarato di essere stati ulteriormente torturati e maltrattati.

Haalvsh, un’organizzazione per i diritti umani dei beluci che ha sede fuori dell’Iran, ha riferito che nel settembre 2023 il capo della polizia iraniana, Ahmadreza Radan, ha minacciato i capi tribali e religiosi locali “invitandoli” a usare la loro influenza per evitare le proteste settimanali.

 

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