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 Home page > Attualità > Istruzione > Ipotesi per un Corso di Laurea in Scienze del Web

Ipotesi per un Corso di Laurea in Scienze del Web

Ispirato dalla proposta di Tim Berners-Lee di una Scienza del Web ho fatto qualche ipotesi su come potrebbe essere organizzato un Corso di Laurea in Scienze del Web.

Dando per scontato l’approccio multidisciplinare, quali sono le materie da inserire? Quali i percorsi formativi da predisporre? Quali sono le conoscenze e le competenze che uno studente uscito da questo corso di laurea dovrebbe possedere?

Andiamo per ordine. Ho immaginato una laurea triennale, ma sono tali e tante le discipline e gli argomenti da trattare ed approfondire che non si farebbe fatica ad estenderne la durata a cinque anni.

Ho provato a suddividere le Scienze del Web in due rami, come rappresentato nella figura.

Per entrare appena più nel dettaglio:

Sono molte le combinazioni possibili; queste sono solo alcune. Ed è chiaro che i vari percorsi possono intersecarsi, sovrapporsi, sfumare l’uno nell’altro.

Un laureato in Scienze del Web dovrebbe possedere la capacità di

  • muoversi tra le diverse dimensioni della Rete, individuando comportamenti emergenti, analizzando le relazioni ed i collegamenti tra i diversi attori che animano il palcoscenico del Web - persone, database, agenti software, organizzazioni, tutti immersi nel flusso turbolento di dati ed informazioni
  • essere in grado di scoprire i trend che nascono nella Rete, le opportunità create da ubiquità, mobilità, nuovi media e dalla crescente quantità di dati disponibili on-line
  • progettare e sviluppare strumenti ed applicazioni sempre più adattati alla natura peculiare del Web
  • definire e sviluppare teorie,modelli, metodologie, metriche che aiutino a formulare sistematicamente i principi di una “disciplina del Web”
  • studiare e comprendere le nuove interazioni sociali ed i nuovi modelli economici e politici che avvengono con la mediazione del Web
  • identificare e preservare gli invarianti essenziali del Web

Di seguito un possibile piano di studi, in cui il primo anno è comune. Mi sono limitato ad individuare possibili materie d’insegnamento solo per Data Web, Web Analitico, Architettura del Web, Web Sociale. Volutamente per alcuni insegnamenti mi sono tenuto nel vago, non avendo sufficienti competenze per individuare aree specifiche di interesse all’interno di alcune discipline.

 

 

Commenti all'articolo

  • Di Rocco Pellegrini (---.---.---.76) 3 settembre 2008 10:48
    Rocco Pellegrini

     in generale va bene, però c’è un punto che è una grave lacuna.
    Non è che non se ne parla di quel che sto per dire, ma non viene messo al centro dregli studi come dovrebbe essere.
    Intendo parlare dello studio della programmazione indirizzato al web.
    In particolare, secondo me, uno studente dovrebbe dedicare due ore al giorno, tutti i giorni ad apprendere un linguaggio dinamico, python, ruby, per abituarsi a realizzare in pratica quel che studia in tutte le restanti discipline del corso.
    Entro 6-9 mesi dall’inizio del corso lo studente dovrebbe essere inserito dentro un progetto Open Source per abituarsi a fare i conti con lo sviluppo e favorirne l’inserimento nel mare magnum dello sviluppo moderno.
    Questo permetterebbe meno parole e più fatti. Anche gli studi xml-based sul web (web semantico, rss, atom, ecc) sarebbero pratici, concreti e non parolai, come sono spesso i documenti sul web semantico.

    • Di Federico Bo (---.---.---.111) 3 settembre 2008 11:07
      Federico Bo

      Ciao Rocco.

      Il CdL è strutturato, secondo la mia ipotesi, per fornire conoscenze e competenze ad ampio raggio sul Web, per poterne studiare la struttura e le dinamiche, per poterlo "ingegnerizzare".

      Non è un Corso di Laurea in Informatica.

      Detto questo, nel piano di studi esistonono due esami dedicati ai linguaggi di programmazione del Web ed un intero settore, il settore Architettura del Web, incentrato su protocolli, applicazioni, standard. Inoltre sono previsti diversi laboratori in cui svolgere le attività pratiche.

  • Di Rocco Pellegrini (---.---.---.76) 3 settembre 2008 11:52
    Rocco Pellegrini

     Federico,
    imparare un linguaggio dinamico con è un corso d’informatica generale.
    Il fatto è che il web 2.0 è sempre più svilupo di applicazioni per la rete che girano sul browser.
    Dunque un ragazzo che studia il web deve stare dentro questo processo altrimenti è come un pesce fuori dall’acqua.
    Almeno io la penso così.

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