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Intossicati dalle prestazioni sessuali

Fallire durante un rapporto sessuale con la propria/o partner è un’esperienza tanti spesso vissuta come emotivamente insostenibile. E’ proprio questo il momento in cui diversi uomini invocano il potere magico delle Sex pills, farmaci che con qualche decina di euro restituiscono il controllo sui propri genitali e liberano il medico dall’imbarazzo di affrontare assieme al paziente un’attenta disamina delle componenti psicologico-relazionali che alimentano e contribuiscono al mantenimento del disagio in ambito sessuale.

Giacomo è un ragazzo di 28 anni. Da circa 3 anni ha interrotto una relazione che durava da qualche anno. I loro rapporti sessuali erano per loro soddisfacenti in termini di qualità e quantità. Da qualche mese Giacomo ha iniziato a frequentare nuove partner e ha conosciuto Marta, con la quale ha iniziato a sperimentare una difficoltà di erezione proprio quando sentiva di essersi innamorato. I continui fallimenti hanno portato Giacomo ad evitare ogni possibilità di scambio sessuale con Marta: al rientro delle uscite del sabato sera lui teme che lei lo inviti a salire in casa. Vive con il timore di sperimentare nuovamente le difficoltà della fase eccitatoria della sua risposta sessuale. Preso dallo sconforto si rivolge al medico di base, il quale con un sorriso e una pacca sulle spalle gli dice: "Ma su, non si disperi, prenda queste pillole e vedrà che andrà forte la prossima volta!". Giacomo, alimentato da un vortice di angoscia e frustrazione decide di prenderle. Ottiene il rapporto sessuale con Marta, ma con l’andare del tempo nota che il problema non è stato risolto e che quando non prende il farmaco il problema si ripresenta.
 
Giacomo è solo uno dei tanti uomini che preso dallo sconforto ha iniziato a cercare una soluzione per risolvere il proprio problema sessuale. Qual è la prima soluzione "pensabile"?
 
Una pillola magica che risolva tutto in tempi brevissimi (possibilmente entro il prossimo rapporto sessuale). E’ proprio in questi momenti che si ha bisogno di credere che, come per magia, una pillola (in questo caso una Sex Pill) possa risolvere tutti i problemi.
 
Carlo, 31 anni, soffre di eiaculazione precoce da un anno e mezzo. La situazione sta diventando insostenibile e dolorosa per lui e per la sua partner. "Prenda questo farmaco. E’ un antidepressivo vedrà che le farà bene e avrà meno ansia durante il rapporto sessuale". Il problema non si è risolto. Luisa sta decidendo di interrompere questa relazione.
 
Credere negli effetti miracolosi di una sostanza è un evento radicato nella storia dell’essere umano. Sono tanti gli studi di antropologia che hanno messo in evidenza come già all’epoca di Neanderthal le "droghe magiche" fossero utilizzate per recare conforto al dolore degli esseri umani e al dolore dell’anima.

Nella società moderna i poteri magici dei farmaci per l’anima è millantato anche nel trattamento delle problematiche sessuali. E’ più semplice pensare di poter risolvere tutto con una pillola piuttosto che impegnarsi in un percorso integrato che assieme alla valutazione sul piano biologico preveda un’accurata disamina degli aspetti relazionali e psicologici delle disfunzionalità in ambito sessuale. Nessuna pillola prescritta dopo 5 minuti di colloquio può restituire una sessualità piena e gratificante.
 
Perchè vengono prescritti così facilmente Viagra, Cialis, o antidepressivi nel trattamento delle disfunzioni sessuali?

 
Spesso i medici che prescrivono il Viagra al primo evento di disfunzione erettile sono animati dalle migliori intenzioni e mirano a fornire subito una soluzione al paziente e rendere loro il controllo dei propri genitali. Per il medico un’azione così "precoce" garantisce un ottimo controllo della sintomatologia sessuale del paziente e permette di evitare le emozioni di sofferenza e sconforto che il paziente riferisce sulla sua esistenza sessuale. La pacca sulle spalle, o lo sminuire il problema non è "essere empatici" ma è un non prendersi carico della sofferenza del paziente. La pacca sulle spalle, il sorriso e il banalizzare è il palliativo per il medico non adeguatamente addestrato alla consulenza sessuologica: azioni che leniscono l’angoscia di lavorare in maniera integrata anche sulle emozioni della sintomatologia sessuale (anche nel caso in cui questa abbia una componente eziologica di tipo organico).
 
La sessualità non è una semplice questione di genitali. Giacomo, Carlo e Luisa, e tanti altri, hanno sentito il bisogno di approfondire il disagio sessuale individuale e di coppia e hanno smesso di credere che una semplice pillola magicamente risolverà la disfunzione erettile, l’eiaculazione precoce e risveglierà il desiderio sessuale di coppia.
 
I farmaci per il trattamento delle disfunzioni sessuali, specie la disfunzione erettile, sono un buon rimedio nei casi in cui sia presente una componente organica che giustifica il disturbo. Anche in questo caso però è opportuno affrontare la problematica pensando l’intervento clinico sulla sessualità in maniera integrata. Le più recenti ricerche sull’efficacia dei trattamenti sessuologici hanno messo in evidenza come approcci che rispettano un’impostazione di tipo psicosomatico e somatopsichico siano più efficaci.
 
Questo significa che in sessuologia clinica i sintomi sessuali hanno un’eziologia multicausale che non può essere ridotta né alle dinamiche intrapsichiche individuali né all’interazione di coppia o al semplice multifunzionamento di un organo: una visione psicosomatica e somatopsichica contestualizzata è l’unica possibilità di comprensione autentica di una manifestazione così complessa. A tal riguardo la clinica sessuologica deve prendere in considerazione il rapporto corpo-mente, individuo-coppia nello specifico contesto socioculturale.
 
Un approccio integrato alle problematiche sessuali offre nuove possibilità terapeutiche: farmaci, consulenza sessuologica, interventi psicoterapeutici ad orientamento psicodinamico, cognitivo-comportamentale, sistemico-relazionale, breve-strategico, mansioni e tecniche di rilassamento: un intervento efficace che si adatta alle esigenze della persona più che ai principi di un determinato modello. Nessuna pillola magica, ma un serio e responsabile intervento integrato sulle componenti organiche e psicologico-relazionali delle disfunzionalità sessuali.
 
Prescrivere un farmaco con l’obiettivo di eliminare subito il sintomo significa non considerare che il sintomo sessuale va oltre l’aspetto genitale, e che un paziente che sperimenta una disfunzione erettile, o l’eiaculazione precoce o altre disfunzioni sessuali non può ridursi ad essere trattato come se fosse un "organo genitale" perchè in realtà "non è un organo genitale". E’ una persona che sperimenta un sintomo in un contesto di emozioni, sentimenti ed affetti che vanno compresi, accolti ed elaborati. Solo così anche la prescrizione di un farmaco (quando necessaria) può rappresentare un valido strumento che l’andrologo assieme al sessuologo e al paziente utilizzano per allearsi nella risoluzione del problema sessuale.
 
Dr. Antonio Dessì
www.sessuologiacagliari.blogspot.com
 

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