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Inflazione zero, ma ora la stangata arriva a tavola più 371 euro a famiglia

Le famiglie italiane spenderanno per mangiare, a fine 2009, 371 euro in più all’anno rispetto al 2008, 72 euro per gli aumenti 2009 e 299 per gli aumenti del 2008 che si ripercuotono sul 2009.

Secondo il dato reso noto dall’Istat, nel mese di luglio 2009 l’indice nazionale dei prezzi al consumo è stato pari a zero rispetto al mese di giugno. In particolare la voce alimentari ha registrato un calo dello 0,3 rispetto a giugno.
 

Pur trattandosi di un dato positivo, non si può non notare il peggioramento rispetto al dato provvisorio. Peggiora, infatti, proprio la voce che aveva destato il maggiore entusiasmo, ossia alimentari e bevande analcoliche che salgono dall’1,4% su base annua all’1,5%, mentre rispetto a giugno diminuisce il calo, passando dal meno 0,4% al meno 0,3% del dato definitivo.
I dati di luglio delle altre due grandi economie dell’Eurozona lasciano pochi dubbi. In Francia l’indice dei prezzi al consumo dei beni alimentari ha registrato una contrazione pari a -1,1% su base annuale. In Germania addirittura -2,4%.
 
E il Codacons avverte: proprio sugli alimentari, nonostante un andamento generalmente piatto dell’inflazione, si sta preparando una nuova stangata: ’’Le famiglie italiane spenderanno per mangiare, a fine 2009, 371 euro in più all’anno rispetto al 2008, 72 euro per gli aumenti 2009 e 299 per gli aumenti del 2008 che si ripercuotono sul 2009’’, scrive l’associazione dei consumatori.

E in effetti, i sintomi dei “prezzi roventi” sui prodotti alimentari si riscontrano nettamente anche in un’analisi della Coldiretti: l’azzeramento dell’inflazione dice la confederazione dei coltivatori fa tornare positivi i consumi a tavola delle famiglie italiane che fanno segnare una crescita dell’1,5% in quantità nel primo semestre dell’anno.
 
Si tratta, sì, di un segnale importante per la ripresa economica generale, poiché gli alimentari e le bevande rappresentano la seconda voce di spesa degli italiani per un totale di 205 miliardi all’anno in alimenti e bevande dei quali 141 in famiglia e 64 fuori, come segnala appunto la Coldiretti, ma proprio la maggiore spinta dei consumi su tale settore rischia di portare i prezzi ben oltre la media generale.
 
Oltretutto il cibo assorbe ben il 19,1% della spesa complessiva delle famiglie italiane per un valore mensile di 475 euro, precisa ancora la Coldiretti, che sottolinea anche le pesanti distorsioni che permangono nel passaggio degli alimenti dal campo alla tavola, ed è per questo, soprattutto, che i prezzi degli alimentari continuano a mostrare tensioni nonostante un quadro globale della contrazione monetaria.

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