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Incidente evitato... ma evitabile!

Stazione di Bologna Centrale.

Sono le 20.45 circa del 25 luglio 2010.

Tante persone in attesa di partire altre che giungono in città. Solita ordinarietà di una normale sera di prima estate. Mi incammino lentamente innanzi al piazzale della stazione ove ogni anno si ricorda la tragedia del 2 agosto. Il segreto continua, il mistero persiste, la verità è sempre celata dall’omertà del potere massonico.

Si intravedono persone sedute sulle panchine a cercar rinfresco, altre che fumano una sigaretta, altre che guardono l’orologio, altre che parlano al telefono.

Solita catena infinita di biciclette che ti accompagna al primo semaforo utile per attraversare il piazzale.

Bologna.

Il cielo tende verso il rosso, il tramonto è quasi giunto all’apice della sua massima espressione artistica di bellezza.

Attraversata la strada, seguendo l’ordine pre-costituito dal semaforo... tutti in fila indiana come dei robot giungiamo al capo opposto della strada.

Sono in attesa del bus. E’ leggermente in ritardo. Ma il tempo non tempo non condiziona il mio stato d’essere in questo preciso istante.

Mi accendo la sigaretta quando di sfuggita con l’occhio sinistro intravedo riflessa sulla vetrina dell’Hotel all’angolo con via Amendola una luce. E’ un lampeggiante blu.

Deduco che è sicuramente una macchina dello Stato, delle forze dell’Ordine.

Mi accosto lentamente sul ciglio del marciapiede ed ho conferma dei miei pensieri.

Vedo giungere questa alfa con i lampeggianti accesi, ma nessuna sirena in funzione, e con un faro non funzionante a tutta velocità.

Ripeto lampeggiante funzionante, sirena spenta, auto a tutta velocità che sorpassa le auto dei bolognese in fila al semaforo.

Seguo il suo andare veloce.

Lo seguo.

Lo seguo.

All’improvviso tutto assume il connotato di una pellicola in bianco e nero che scorre lentamente.


Pochi secondi che durano una eternità.

Le persone attraversavano la strada con il semaforo verde, non si erano accorte del giungere dell’auto della polizia.

L’auto della polizia non rallenta.

Giunge a pochi centimetri di distanza da quella folla che si accingeva ad attraversare la strada, alcune di loro si trovavano già al centro della strada visto che il semaforo era verde...

L’auto rallenta sterza verso destra, poi verso sinistra, si sente dire qualcosa dal megafono esterno dell’auto, qualcosa di incomprensibile. Ciò dopo la tragedia evitata.

Forse uno sfogo del poliziotto? Mistero...

L’auto della polizia prosegue il suo cammino, senza sirena e con i lampeggianti accesi, le persone attraversano la strada avendo maturato sicuramente un gran sospiro di sollievo.

Avranno visto il volto nefasto della morte?

Sicuramente hanno rischiato la loro incolumità fisica e non solo.

E per cosa?

Per una macchina della polizia che giunge a forte velocità, con i lampeggianti accesi, senza sirena, mentre quelle persone attraversavano la strada con il semaforo verde...

Forse la sirena non funzionava.

Forse il poliziotto si è dimenticata di attivarla.

Forse non era necessario attivarla per l’intervento che dovevano attuare.

Forse non era necessario correre così velocemente rischiando di investire tante persone inermi sulla strada.

Ma è storia comune di tutti giorni questa.

Spesso si assiste ad un vero e proprio abuso del potere facente capo a chi guida questi potenti veicoli, accelerazioni incomprensibili, manovre azzardate... nel pieno centro delle città; forse è il caso di rifletterci su tale questione, prima che accada qualche incidente o si verifichi qualche tragedia.
 
 

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