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Inceneritori, discariche e raccolte differenziate: nordici e "sudici"

Rettilineo Via Appia, Taranto Massafra (contesto del Parco delle Gravine): chiesta l’autorizzazione per il raddoppio dell'Inceneritore Cisa. Sit-in di protesta del 22 aprile: ormai le storiche “Masserie” della zona (tuttora “Agricola” nel PDF) sono assediate da mostri tutt’altro che agricoli (4 inceneritori, varie discariche di rifiuti, industrie ed altro … alla fine del rettilineo, il megaimpianto dell’Ilva).

Il raddoppio dell’Inceneritore (pudicamente “Termovalorizzatore”) serve per smaltire le circa 55 tonnellate al giorno di rifiuti prodotti dai 27.000 abitanti di Massafra (ogni anno i rifiuti coprono circa 1 ha di preziosissimi oliveti con uno strato puzzolente alto circa 10 metri!): perché mai questo disastro urbanistico?
 
Semplicemente perché i 27.000 abitanti di Massafra eleggono Amministratori Comunali incapaci di fare Raccolta Differenziata: amara realtà, frequente nel Suditalia. Difatti l’Europa aveva imposto all’Italia il 65% di raccolta differenziata entro il 2012, ma gli Italiani si sono divisi in due: gli Italiani del Nord si sono scelti Amministratori Comunali che fanno la Raccolta Differenziata (Trentino Alto Adige e Veneto 57%, ecc); gli italiani del Sud, invece, (notoriamente molto simpatici, ma poco intelligenti) hanno preferito Amministratori Comunali che non fanno Raccolta Differenziata (Sicilia, 7%, Basilicata 11%, provincia di Taranto, appunto, 15%, ecc.). Ecco perché crerscono (fatalmente), come i funghi, inceneritori e/o discariche in tutto il Sud. Naturalmente ci sono virtuose eccezioni (che confermano la regola): il Comune di Modugno e il Comune di Rutigliano, tanto per restare in sito.
 
In attesa di elettori meno babbei e di Amministratori Comunali meno incapaci, ora è il Movimento Ambientalista che deve farsi carico di informare e formare cittadini ed elettori: raccolta differenziata (ovviamente), ma anche rilancio delle masserie agricole, turismo, natura, storia ed ecoagricoltura di qualità (in uno splendido contesto paesistico). Ma, soprattutto, prioritaria ed immediata deve essere la preventiva costruzione di quinte ecopaesistiche mediante cortine di rimboschimento (capaci di isolare, proteggere e nascondere, subito, tutti i mostruosi scempi ecopaesaggistici così perpetrati).

Per fortuna, in una terra benedetta dalla natura, sono molti i tipi di alberi che crescerebbero rapidamente e rigogliosi: basterebbe solo un coraggioso programma di rimboschimento assistito.

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