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"In calore come un somarello". La satira egiziana (ebbene sì) affonda papi

Lo dicevamo l’altroieri. Attenti, il mondo se la ride e ne ha ben donde. E all’estero, che possono, facciano. E’ qui che la tarantella all’inazione affilia tutti. Dobbiamo ridere? Continuiamo.

Egitto. “Presidente italiano”, di Yussam Abdel-Rahman. Trattasi di brano musicale incentrato sulle folli avventure erotiche di Silvio Berlusconi – ben riconoscibile, tra bandana e maglia col tricolore. C’è la sua pseudo-noemi, c’è una satiretta da Domenica In o poco più, certo. Ma pesante, se commisurato al contesto egiziano. Immensa vergogna. Buona visione.

Ricordando, oltretutto, che l’Egitto non conosce altri che Mubarak al governo da decenni, che l’accesso alla politica e alla cultura è fortemente disagevole e che secondo Amnesty International, Human Rights Watch e Freedom House e altri, l’Egitto è da considerarsi paese non libero, date le persistenti violazioni dei diritti umani, civili, politici e cultural-mediatici. E sottolineo quest’ultima. Ridi, mondo: ridi di noi.

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