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 Home page > Tribuna Libera > In Italia c’è di nuovo una dittatura

In Italia c’è di nuovo una dittatura

In Italia c’è la tortura, abbiamo il codice fascista di Rocco, stiamo stracciando la Costituzione antifascista, i deputati non li ha eletti nessuno e la nostra barbarie sta ammazzando migliaia di sventurati. Sono eventi apparentemente isolati l’uno dall’altro e si potrebbe dire, sbagliando, che non si tratta delle tessere d’un unico mosaico.

Renzi sostituisce dieci commissari del PD perché si appongono al suo tentativo di far approvare dal Parlamento una legge elettorale reazionaria. Non chiediamoci se si può fare, proviamo a capire per conto di chi lo fa e dove vuole arrivare.

A scuola i presidi minacciano di sostituire chi sciopera contro l’Invalsi e di obbligare gli studenti a fare i test. Che importa se si può fare? Lo fanno e a noi interessa capire chi li comanda e dove si intende condurci.

Mentre le merci e i capitali possono girare liberamente, uomini donne e bambini sono bloccati ai confini, sicché il Mediterraneo è diventato un immenso cimitero. Si è giunti al punto di sequestrare le barche ai pescatori che aiutano i disperati in fuga dalla fame e dalla guerra. Non chiediamoci se si può fare. Si fa. Diciamoci piuttosto che è una vergogna inaccettabile e proviamo a capire come se ne’esce.

Non è più tempo di domande inutili. Troviamo il coraggio di dire quello che è, senza girarci attorno: è nata e si sta consolidando una terribile dittatura. Prendiamone atto e ricaviamo dalle nostre parole la sola possibile conseguenza logica. La dittatura c’è ed è sempre più feroce. Quello che manca è la scelta di affrontarla con tutte le armi possibili, come hanno già fatto una volta Amendola, Matteotti, Gobetti, Parri, Rosselli, Pertini, Gramsci e migliaia di migliaia di uomini liberi, che scelsero di combattere, piuttosto che piegarsi.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.30) 21 aprile 2015 13:29

    Regime prossimo >


    Sembra che sia difficile “mobilitare” la pubblica opinione sul merito ed il portato del modello di Legge elettorale (Italicum) voluto dal premier Renzi.

    Può allora servire un paragone di sapore sportivo, da collocare in uno stadio da 60 mila spettatori.


    Si conviene che ogni 5 stagioni di tornei sportivi l’assegnazione dei posti disponibili sia decisa da un “Comitato” di 20 membri. Dei Delegati eletti dal pubblico (convocato allo scopo) sulla  base della Lista di candidati indicati da ogni squadra concorrente.

    Per stabilire la composizione definitiva del Comitato vengono “fissate” le seguenti regole.


    Sono vietate forme di “accordo” fra più squadre. Non esiste una quota minima di pubblico partecipante alla scelta. La singola Lista che raccoglie più consensi (anche per 1 solo voto) ha in “premio” il diritto di designare 12 dei 20 membri.


    In pratica tali 12 rappresentanti di una sola Lista (squadra), per ben 5 stagioni, avranno sempre diritto all’ultima parola (decisione finale) sul come gestire tutti i posti dello stadio.

    Potranno stabilire chi fare accedere alle tribune. Chi potrà accomodarsi nelle poltroncine oppure usare sedili di legno. A chi toccherà stare per terra e a chi in piedi.

    E’ ovvio che i 12 Delegati della squadra vincente avranno proprie esclusive “indicazioni” operative.


    Postilla.

    Tutto questo non è affatto bislacco e neppure esagerato se tradotto nei dettami del modello Italicum. In particolare nel tipo di ballottaggio.

    Chi avrà in mano, per ben 5 anni, l’unica Camera legiferante e la nomina del governo potrà, di fatto, decidere (da solo) e condizionare il tenore di vita ed il futuro dell’intera collettività.


    Altro che democrazia della maggioranza!

    E’ la chiave di volta (potere) del sogno proibito di una casta di Primi Super Cives attenta a privilegi, tornaconto …

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