Imprenditoria Italiana, la nuova Aristocrazia

La casa dei mercanti è in alto sopra il monte, la casa dei servi è in basso dopo il ponte: ma le paure scendono giù, mentre i sogni salgono su.
(Augusto Daolio, I Nomadi- Mercanti e Servi)
Il Sole 24 Ore pubblica un articolo che riporta la lista degli stipendi dei manager riferiti all’anno 2008.
Abbiamo provato a mettere in relazione le somme percepite da quattro dirigenti con la variazione del valore azionario delle società da essi amministrate nel corso dell’ultimo anno.
Manager Compensi (€) Società
- Roberto Tunioli 8.305.000 Datalogic
- Luco Majocchi 7.958.000 Seat pg
- Enrico Parazzini 7.173.000 Telecom Ita
- Giovanni Castellucci 5.853.264 Atlantia/Impregilo
- Datalogic 5,80 - 3,90
- Seat pg 24,86 - 0,78
- Telecom Ita 1,35 - 1,02
- Atlantia 20,07 - 12,4
- Impregilo 3,76 - 2,12
Oramai gli stipendi di manager o degli amministratori delle maggiori società italiane sono assolutamente fuori controllo, e spropositati rispetto agli effettivi risultati raggiunti dalle aziende da essi dirette.
Cresce intanto in Europa la protesta e la rabbia nei confronti degli amministratori, che possiamo definire l’Onda Francese: cinque dirigenti della Caterpillar sequestrati il 31 marzo nei loro uffici, l’auto del finanziere Pinault assediata dagli operai a Parigi, il sequestro di Serge Foucher, numero uno di Sony France ed altri episodi simili in Scozia e in Inghilterra.
I lavoratori delle grandi industrie e tutti coloro che vivono con un reddito al di sotto della soglia di povertà stanno prendendo coscienza del motivo vero che ha originato questa crisi: l’avidità.
E non sono più disposti a tollerare l’arroganza del potere imprenditoriale che si sta trasformando in una nuova aristocrazia feudataria medioevale.
Marco Vitale, in un suo saggio "America. Punto e a capo" dà una sua spiegazione che ci vede perfettamente concordi.
<<Il sistema imprenditoriale, così determinante per la vita economica, è stato scalato da una nuova classe, fatta per lo più da volti anonimi, che si è autopromossa a nuova aristocrazia, che con l’antica aristocrazia ha delle analogie, ma anche molte differenze. L’elemento comune principale è che essa preleva un surplus che non ha alcuna relazione con i servizi resi, ma che deriva solo da una posizione di potere occupato.... posizione di potere sottoposta a ben pochi controlli.
Una delle differenze principali con le vecchie aristocrazie è che queste avevano la funzione di dirigere e proteggere la loro popolazione, mentre l’aristocrazia industriale non ha questa pretesa: essa vuole solo servirsi della popolazione di appartenenza, non dirigerla. Essa non assicura ai suoi membri una solida stabilità, ma è sottoposta a rapide mutazioni: il mercato e la competizione non permettono il prolungarsi a lungo di posizioni parassitarie.>>
Il sistema corrotto e corporativo non è solo dannoso per l’economia in senso generale, e non intacca solo la vita delle persone in termini di reddito ed occupazione.
La sua è una pericolosità che mette a rischio la vita stessa della popolazione: come i tragici eventi di questi giorni, riferendomi al terremoto che ha colpito l’Abruzzo, metteno in evidenza.
La negligenza nelle tecniche di costruzione, e circa la qualità dei materiali per l’edilizia in territori ad elevato rischio sismico, ha provocato l’arricchimento di pochi, e la morte di molti.
<<La casa dei servi, casa da rifare. Ai primi scossoni può anche crollare>>.
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