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 Home page > Tribuna Libera > Immigrazione: usiamo il cervello

Immigrazione: usiamo il cervello

Vorrei suggerire a quel signore che esistono altri modi per fermare l’immigrazione usando il cervello, senza scomodare flotte militari e chiudere i porti.

 Basterebbe seguire la strada del Kenia che in pochissimi anni è passato a produrre il 70% del suo fabbisogno energetico con fotovoltaico ed eolico (vedi su google il sito lifegate) e sulla costa un dissalatore di acqua marina ad energia solare, che produce acqua potabile.

E’ evidente che creare l’indipendenza energetica ed idrica significa creare le condizioni per l’indipendenza alimentare e quindi rimuovere buona parte del fenomeno migratorio. Ogni euro investito dall’Europa in questa direzione, per una microgenerazione diffusa nei principali paesi di emigrazione, servirebbe all’Africa più di qualsiasi altro tipo di aiuto, col risultato fondamentale di lasciare i giovani africani nei loro paesi, che rischiano di lasciare soli bambini, donne, anziani. I nemici giurati di questa rivoluzione verde sono le grandi compagnie petrolifere che vedrebbero azzerata la vendita di carburante, i trafficanti di uomini e non ultime le gerarchie religiose islamiche che, ragionando su tempi lunghi, vogliono diventare maggioranza in Europa a qualunque costo.

Portare avanti a tappe forzate questo processo di indipendenza energetica ed alimentare sarebbe anche nel nostro interesse di cittadini globali, per limitare i danni del riscaldamento del pianeta che è la minaccia più grave sul futuro di tutti noi. Paolo De Gregorio

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