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Il vero risultato della crisi: i debiti

La notizia ha iniziato a circolare già qualche mese fa: i debiti delle famiglie italiane sono cresciuti di quasi un migliaio di euro in quest’ultimo anno; non tanto per ristrutturazioni o acquisti di beni immobili, quanto per credito al consumo riservato a spese di beni primari, tra cui gli alimenti. In poche parole, la crisi ha fatto registrare l’ennesimo scacco all’economia delle classi più deboli. Tuttavia, tutto ciò, lungi dall’essere la fine e l’epilogo di una situazione di crisi, sembra l’inizio più ovvio di una nuova fase dell’economia per buona parte delle famiglie italiane: il debito cronico.

Sembra un secolo fa, quando si parlava del fatto che gli americani, vivendo al di sopra delle loro possibilità, erano tra i più indebitati al mondo per il credito al consumo.

 

Com’è sempre successo, noi italiani pensavamo di essere troppo furbi per finire come loro!

Infatti, come spesso succede che chi guarda l’altro con un certo senso di superiorità e astuzia finisce sovente per trovarsi in una situazione ben peggiore del povero sfortunato medesimo, è proprio questo il caso di buona parte delle famiglie italiane. Tutto ciò sembra essere avvenuto, non solo per la malsana volontà di vivere al disopra dei propri mezzi, come era spesso comune tra i consumatori americani, ma, come emerge da attente analisi delle tipologie di spese in varie aree del Paese, per sopravvivere e sbarcare in lunario – ossia fare la spesa e pagare le bollette. Dalle notizie date dai media qualche tempo fa, il debito medio delle famiglie italiane, a vedere statistiche e resoconti vari, risulta in questo ultimo anno cresciuto di novecento euro, non solo per i debiti contratti per piccoli mutui per ristrutturazione di immobili, ma anche e soprattutto per credito al consumo attraverso anche altri canali di varie forme di finanziamento, come carte di credito revolving e simili, oltre che attraverso il prestito classico.

Per rendersi conto del fenomeno, basta aprire la pagina della propria posta elettronica, e subito si è letteralmente bombardati da bans e finestre pop-up di finanziarie di vario genere, quando non ti arrivano decine di e-mail: chi promette prestiti anche a protestati, chi cifre fino anche a 40mila euro con cessione del quinto dello stipendio, chi carte di credito con varie modalità di rimborso che ti danno accesso a cospicue quantità di danaro per le spese più disparate… In poche parole la crisi ha prodotto ulteriore indebitamento che è arrivato in toto a una media pro capite di quasi 16mila euro

Tutto questo avviene sia al Sud che nell’opulento Nord. La cosa che colpisce è che il Sud tra il 2002 e il 2009 aveva già fatto registrare una crescita molto elevata dell’indebitamento; ciò prova che, dopo l’avvento dell’euro, la rapida crescita esponenziale incontrollata dei prezzi ha prodotto un primo impoverimento, e la crisi perenne, che al Sud è di casa ultimamente - visto l’alto livello di emigrazione degli ultimi quindici anni - ha colpito famiglie a monoreddito con più di uno o due figli. Questo ulteriore aumento del debito potrebbe veramente affossare, oltre alle famiglie italiane tout court, le già impoverite famiglie del Sud, fino a farle entrare in una spirale di debito perenne. Qualcuno potrebbe dire dove sia la novità in tutto questo, dato che da che mondo è mondo i debiti ci sono sempre stati. Ebbene, il fatto che il debito interno pro capite è cresciuto proprio in questo momento, significa che la crisi ha già iniziato a raccogliere i suoi nefasti profitti, e tutto ciò, visti i chiari di luna sia nel campo delle strategie occupazionali sia per quanto riguarda la ripresa dei consumi, sembra solo essere l’inizio di un periodo di ulteriori ristrettezze e malessere che è ben lungi dal concludersi per buona parte delle famiglie italiane, le quali rischiano di divenire in grande percentuale completamente insolventi.

A mio giudizio la vera crisi deve ancora arrivare!

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