• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Politica > Il vero Piano Eversivo: mettre le mani sulla Corte Costituzionale

Il vero Piano Eversivo: mettre le mani sulla Corte Costituzionale

Alla fine del mese di maggio si sarebbe tenuta una "riunione" a casa del giudice della Corte Costituzionale Luigi Mazzella, alla quale avrebbero partecipato il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, Gianni Letta, il presidente della commissione Affari Costituzionali del Senato Carlo Vizzini, il ministro di Grazia e Giustizia Angiolino Alfano e Paolo Maria Napolitano, altro togato della Consulta.
 

La notizia, grave a nostro avviso, è stata riportata dal settimanale L’Espresso in un articolo di Peter Gomez, uno dei pochi giornalisti di inchiesta del nostro paese, e non è stata smentita da nessuno dei diretti interessati. 

Le ragioni per le quali definiamo "grave" una riunione che vede quali attori protagonisti i vertici dell’esecutivo e membri del più alto organo costituzionale della nazione dovrebbero essere ovvie, ma come al solito questa notizia non trova alcuna risonanza sui principali organi di informazione.
 
Mentre la polemica politica prosegue instancabile da alcune settimane sull’etica e la moralità del nostro premier, coinvolto in scandali che in qualunque altra nazione avrebbe avuta come naturale conseguenza le sue dimissioni.

Mentre l’inchiesta barese che vede coinvolto l’imprenditore Gianpaolo Tarantini, accusato fra l’altro di induzione alla prostituzione per aver pagato belle ragazze da portare ai ricevimenti a villa Certosa o a Palazzo Grazioli e che parte dalle presunte tangenti per assicurare appalti di forniture sanitarie, va avanti nell’oblio della gran parte della stampa e dei tg, a cominciare da quello del direttore Augusto Minzolini.
 
Mentre l’attenzione si sposta sul vertice del G8 che si terrà nella città de L’Aquila il mese prossimo, nell’indifferenza totale per i disagi, la delusione, la disperazione e la rabbia dei terremotati abbruzzesi, i quali vedono procedere celermente i lavori per accogliere i 23 capi di stato e di governo a discapito delle case promesse dal Cavaliere all’indomani del sisma.

Mentre il chiacchiericcio politico, a destra, è per lo più costituito da voci messe in giro dallo stesso entourage del premier che lo vorrebbero "pugnalato come Cesare" dai suoi fedelissimi, i quali penserebbero gia al post-Berlusconismo.

Mentre la sinistra, ed il Pd, affoga nella melma della successione a Franceschini nel congresso autunnale: l’attacco ai poteri dello Stato e alle sue massime istituzioni va avanti senza sosta nella speranza di evitare guai maggiori al principale esponente di quel Piano Eversivo evocato a suo tempo dal Presidente del Consiglio, e che a nostro avviso lo vede quale primo interprete e realizzatore.

Il primo passo è stato fatto con l’approvazione alla Camera dell’emendamento al decreto sicurezza che impedisce di fatto alla magistratura inquirente di predisporre intercettazioni telefoniche e ambientali quando non sussistano "evidenti indizi di colpevolezza", limitando irresponsabilmente la possibilità di arrivare a scoprire reati gravi, in primis quelli per corruzione.

Il secondo passo è il bavaglio alla libera stampa, sempre con lo stesso emendamento, che prevede sanzioni gravi per i giornalisti che pubblicano, anche per riassunto, il contenuto delle intercettazioni (è previsto addirittura il carcere, commutabile in sanzione pecunaria). Questo provvedimento è in discussione in Senato, e verrà di certo approvato nel silenzio di questi giorni dell’opposizione, a causa della schiacciante maggioranza su cui può contare il governo, che presumibilmente porrà la fiducia per evitare ulteriori modifiche al testo che in tal caso dovrebbe ritornare alla Camera dei deputati, dal quale è stato licenziato nei giorni scorsi.

Il terzo passo è il ddl Lussana, che tenta di imbavagliare anche la circolazione delle informazioni a mezzo internet.

Il quarto passo è lo sblocco in maniera definitivo del Lodo Alfano che impedirebbe una volta per tutte qualunque possibilità di incriminare il nostro "utilizzatore finale" ed inchiodarlo alle proprie responsabilità extraparlamentari. In tal senso appare grave, gravissima, la riunione tenutasi a casa del togato della Consulta Luigi Mazzella, alla luce anche della condanna a 4 anni e sei mesi comminata all’avvocato inglese David Mills, e che vede Silvio Berlusconi, di fatto, nella veste di corruttore.

Il Lodo Alfano è palesemente incostituzionale, per le stesse identiche ragioni per le quali è stato ritenuto incostituzionale il Lodo Schifani.



La riunione riportata da Peter Gomez è un campanello d’allarme per la nostra democrazia che non và assolutamente trascurato, in vista della decisione della Consulta sul lodo Alfano, prevista per l’autunno (forse entro il 6 di ottobre, ma è solo una previsione).

La Corte Costituzionale è il baluardo posto dai padri costituenti a tutela e salvaguardia della Carta Costituzionale, ed è prevista per tale organo la massima indipendenza dal potere politico.

La Consulta è composta da quindici giudici nominati per un terzo dal Presidente della Repubblica, per un terzo dal Parlamento in seduta comune, e per un terzo dalle Supreme Magistrature - la Cassazione, cui spettano tre membri, il Consiglio di Stato e la Corte dei Conti, cui spettano un membro ciascuna.

Gia il fatto che la riunione ci sia stata rappresenta uno scricchiolio della tenuta democratica, ma un vero e proprio terremoto sarebbe la notizia, riportata sempre dall’Espresso, secondo cui a seguito di quell’incontro sarebbe stata fatta circolare in Parlamento una bozza di revisione della composizione e del funzionamento della stessa Corte.

Berlusconi ha la maggioranza parlamentare per arrivare a modificare l’assetto costituzionale, con l’aiuto di starlette e veline presenti alla Camera dei Deputati che nulla sanno della Carta Costituzionale data la loro ignoranza e incapacità politica, e se riesce a raggiungere un più marcato consenso popolare, le sue proposte antidemocratiche potrebbero passare anche il vaglio del referendum confermativo: questa la ragione per cui il Cavaliere non è stato poi tanto soddisfatto della percentuale dei voti assegnata al Pdl alle ultime consultazioni per le europee.

Il "Piano Eversivo" non prevede un factotum, un solo uomo in grado di realizzarlo, ma un tessuto di una pluralità di soggetti inseriti ai vertici dello Stato, i quali attraverso una collaborazione continua e instancabile mirano a raggiungere l’obiettivo: Berlusconi rappresenta solo la faccia politica, quella visibile per i cittadini, l’aspetto economico, finanziario e di potere è ben altra cosa. 

Luigi Mazzella è componente della Consulta eletto il 15 giugno del 2005, ha prestato giuramento il 28 giugno dello stesso anno, nominato dal Parlamento in seduta comune: quindi dalla maggioranza berlusconiana.
Dal 14 novembre 2002 al 2 dicembre 2004 è stato ministro della Funzione Pubblica del governo Berlusconi.

Paolo Maria Napolitano è componente della Consulta dal 5 luglio 2006, ha prestato giuramento il 10 luglio dello stesso anno, nominato dal Parlamento in seduta comune.

Viene chiamato come componente del gabinetto del Vice Presidente del Consiglio dei ministri Gianfranco Fini a palazzo Chigi all’inizio del primo governo Berlusconi. Proseguì il rapporto con Fini quando questi assunse la carica di ministro degli Esteri nel 2004, seguendolo alla Farnesina. 

Nonostante noi presumiamo l’indipendenza assoluta di questi giudici costituzionali, la loro moralità ed il loro senso del dovere e del rispetto alla loro investitura, non possiamo fare a meno di segnalare come l’attacco che da quindici anni vede oggetto la magistratura, sia arrivato ad una stretta finale.

Possibili riforme della Consulta e dell’organo di autogoverno della magistratura, il CSM, quest’ultimo gia non particolarmente schierato nel difendere i propri servitori, vedasi il caso De Magistris e Forleo, spianerebbero la strada all’oligarchia politica e finanziaria che mira alla tutela delle fasce potenti del paese a scapito di quelle misere e povere, in continuo aumento a causa della profonda crisi di sistema che ha investito l’economia capitalistica mondiale.

Commenti all'articolo

  • Di Giorgio Floris (---.---.---.117) 30 giugno 2009 15:21

    Incredibile Gomez.
    Mi chiedo chi sia la sua fonte.

  • Di alfredo (---.---.---.155) 2 luglio 2009 10:53

    Mi meraviglio come Berlusconi assieme ai suoi fedelissimi abbia accettato una cena a casa di un giudice della corte costituzionale. Proprio Lui che che vede sempre complotti da parte della magistratura. Si vede che questo giudice, che poi dovrà decidere del lodo Alfano,non fa parte di quella schiera di giudici che come dice il presidente del consiglio schierati a sinistra.Se dovessi pensare alla stessa maniera dovrei dire,questo giudice sarà schierato a destra.Quello che più mi sorprende è la risposta del giudice Mazzella il quale asserisce che poichè è amico di Berlusconi non vede nulla di male per questo invito.Dimendicando forse che tra breve sarà chiamato a decidere sul nodo Alfano.Secondo voi, a quella riunione di che cosa avranno parlato, forse di donne ,di feste,o di veline.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares