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Il velo islamico si può vietare al lavoro, insieme agli altri simboli religiosi

Il velo islamico si può vietare sul posto di lavoro, insieme agli altri simboli religiosi, politici o filosofici. Lo ha deciso la Corte di Giustizia europea martedì 31 maggio dopo che una cittadina belga aveva portato il suo caso di fronte ai tribunali. 

Il caso che ha portato alla sentenza è quello di Samira Achbita, impiegata in un'azienda di sicurezza belga, la G4S Secure Solution. Samira è stata licenziata perché si è rifiutata di togliere il velo sul luogo di lavoro mentre il regolamento interno dell'azienda vieta tutti i segni religiosi, politici o filosofici che possano essere ricondotti ad un'appartenenza. 

La signora Achbita ha portato il caso di fronte alla giustizia belga, per due volte l'azienda ha vinto. La Corte di Cassazione ha deciso di sottometere il caso alla Corte di Giustizia europea che ha così deliberato: "Il diveto del velo può essere accettabile nelle aziende sulla base di un regolamento generale che vieta tutti i simboli religiosi, filosofici e politici sul luogo di lavoro. Questo divieto è giustificato se permette all'azienda di assicurare il rispetto della politica di neutralità religiosa e ideologica". 

Foto: Denis Boquet/Flickr

Commenti all'articolo

  • Di Sandrine (---.---.---.2) 4 giugno 2016 15:26

    Hai notato che quando si parla di vietare i simboli religiosi subito si pensa al velo islamico (copricapo femminile) e mai al turbante sikh o alla chippà ebraica (copricapo maschile)?
    Non ti rendi conto che sotto sotto è semplicemente la solita legge sull’abbigliamento femminile?
    A cinquant’anni, pensavo avessimo risolto questo problema nel secolo scorso.

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