Il turismo macabro alla Romero

Il turismo macabro non è solo quello che riguarda il Concordia e che spinge frotte di turisti a farsi fotografare con il relitto alle loro spalle, sorridenti per il loro trofeo. Turismo macabro è anche quello che potrebbe portarvi alla Isla de la Munecas che sembra uscito da un film di George Romero.

Un'altra leggenda, invece, vuole che lì annegò una bimba con la sua bambola, e da quel momento il suo fantasma era presente sull'isola. Da allora Barrero volle celebrare quella morte con bambole mutilate, stuprate e amputate. Una via di mezzo tra un cimitero di bambole, un santuario e la foresta vergine.
Barrera, per quel che mi riguarda poteva anche essere un narcotrafficante cubano anticastrista e un po' pedofilo, o anche un centromediano metodista un po' sfigato comprato dall'Inter e mandato a fare esperienza nella serie B messicana, o semplicemente uno che non voleva essere scocciato e non amava pagare le tasse.
Un tipo simile, che ama vivere in un posto così macabro, sembra uscito direttamente dalla mente e dal montaggio di uno degli zombie movie tipici di George Romero.
Comunque sia, quando Barrera è morto ad ottantasei anni, il nipote Anastasio deve aver pensato che era troppo banale dire che era morto di vecchiaia: eppure l'età non è di quelle in cui morire di vecchiaia è una cosa di cui vergognarsi. Perché non provare a tenere in vita lo zio, quanto meno nella leggenda? Da quel giorno quel paradiso terrestre per le bambole divenne un'attrazione turistica. 10 pesos (60 centesimi di euro) per una visita, più un eventuale mancia.
Un modo come un altro per sfruttare economicamente una persona che non c'è più. Come si fa in alcune dittature che si mantiene in vita all'inverosimile il dittatore in cerca di un accordo sul successore, o quando i gerarchi vogliono tutelare il proprio onorevole culetto dorato. O, meglio ancora, sembra quasi quello che fanno gli zombies della la Lega con Bossi che ormai parla coi rutti, si regge a stento sulle sue gambe (e coi soldi di quella Roma che ha sempre definito ladrona).
Chissà se la Colella Travel organizza anche viaggi all'Isla de la Munecas come all'isola del Giglio. Sempre che la Colella Travel esista veramente (per la cronaca il sito è ancora off line). Tutto il mondo è paese, quindi. Turismo macabro è vedere le bambole monche, analogamente macabro è farsi fotografare con lo sfondo del relitto.
E' come se quei turisti si rammaricassero del fatto che quella tragedia non sia capitata a loro, così da potersi disperare pubblicamente, da essere ripresi, da rilasciare interviste dietro lauto compenso. Da poter dire: io ero lì. Come se fosse un titolo di merito. E trovano come feticcio consolatorio una foto di un ricordo non loro. Perché sono così sfigati, così poveri di mente e di animo da non avere nemmeno ricordi propri, ma di dover usare quelli altrui.
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