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Il totalitarismo invisibile

Nella società contemporanea si è realizzato un “totalitarismo invisibile”. Dopo la caduta delle ideologie, dopo la fine dei “grandi racconti” per la massa (Lyotard) ossia comunismo, fascismo, idealismo, illuminismo etc., siamo giunti nell’epoca post-moderna caratterizzata, grazie alla rivoluzione multimediale e massmediatica, dalla società dell’immagine che propone icone pop, divi da adorare, sottoculture, supereroi, mitologie etc.

Società dell’immagine che svolge la funzione di sovrastruttura ideologica e che da vita al totalitarismo invisibile perché la massa non è consapevole dell’inganno, del velo di illusioni che la società dell’immagine crea. Un velo di illusioni mediatiche che trae anche forza dal culto dell’intrattenimento e dal “capitalismo da casino” come lo definisce Henry A. Giroux.

Nella società contemporanea il potere è detenuto da corporation e multinazionali, da poteri forti, da minoranze oligarchiche che hanno la facoltà di decidere il destino di moltitudini di persone “in segreto” e tutto ciò a discapito della democrazia e della libertà di scelta. Ecco perché si può parlare di totalitarismo invisibile: mentre l’individuo di massa è distratto dalle innumerevoli illusioni mediatiche di vario genere il potere si concentra sempre più nelle mani di pochi, in modo invisibile.

Il processo di globalizzazione e il neoliberismo contemporaneo hanno fatto si che lo stato e i governi siano sempre più subalterni al potere economico. In un mondo consacrato al “capitalismo da casino”, in un mondo dove vige la post-democrazia e la negazione crescente di diritti acquisiti in passato, ebbene in questo mondo i giovani e le classi più deboli sono condannati alla precarietà e all’instabilità dovute a crescenti ineguaglianze e ingiustizie sociali.

Stati e governi, soprattutto occidentali, “recitano la parte” di stati in cui ci sono le regole democratiche, in cui c’è la libertà dell’individuo e la sua tutela mentre, in verità, accade l’opposto con il tacito consenso di tutti gli individui. Trattati economici che decidono la vita di milioni di persone vengono “discussi nell’oscuro delle segrete stanze”, lo stesso avviene per le regole democratiche e per altro ancora.

Allo stesso tempo, gli “apparati culturali” del capitalismo e del neoliberismo, la società dell’immagine, la manipolazione mediatica e una sfiducia smisurata nella tecnologia e nell’innovazione diffusa grazie ad una massiccia opera di propaganda, il condizionamento sociale, tutto questo svolge la funzione di un vero e proprio assalto pedagogico ed educativo sulla ragione, sulla riflessione, sul dialogo critico, sul pensiero rendendo l’individuo di massa passivo, inerte, impotente e quindi manipolabile.

Inoltre il neoliberismo autocratico e dispotico e il “capitalismo da casino” non possono “scendere a patti” con democrazia e salvaguardia dell’ambiente: allora si promuove lo “sfruttamento selvaggio dell’individuo, dell’ambiente, degli ecosistemi.

Foto: RasMarley, Flickr

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