• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Politica > Il senso delle parole: il controllo

Il senso delle parole: il controllo

Ho letto da poco che il PD cercava degli stimoli per il suo programma politico e invitava i lettori, credo di Republica, a inviare i propri suggerimenti quasi si trattasse di "slogan".

Il senso delle parole: il controllo

Istintivamente ho pensato a un pubblicitario (un certo Pirella), che era solito dire: un’immagine è meglio di mille parole.
 
Ora che si pensi di sostituire al mondo delle idee il mondo delle rappresentazioni, fa veramente sorridere, ma che si pensi di sostituire le idee con le parole è ancora più ridicolo.
 
Non avrei mai pensato, comunque, che proprio il partito dei "pensatori", fosse a corto di idee.
 
Allora diamogli una mano e vediamo se partendo da una sola parola, si possa arrivare, senza troppe dificoltà, ad un’idea, un’ipotesi di progetto.
 
Partiamo dalla parola "legalità’" e proviamo a chiederci cosa è contro la legalità e cosa sia invece a favore.
 
Contro
 
rubare 
evadere 
falsificare
approffittare di posizioni dominanti 
farsi raccomandare 
raccomandare 
dire il falso...
 
Si potrebbe proseguire in questa direzione, ma per ora è sufficiente spiegare il concetto.
 
Naturalmente, a favore sono i comportamenti opposti a quelli su citati.
 
Abbiamo così ottenuto semplici indicazioni su cosa si possa fare e cosa no, per qualunque attività, iniziativa, progetto di miglioramento possa essere messo approvato a favore della collettività.
 
Sarebbe sufficiente, quindi, seguire le regole di cui sopra e comunicare periodicamente con la comunità (sugli stati di avanzamento), seguendo i parametri su citati.
 
Chi non fa questo,per la sua comunità, deve essere escluso dalla gestione della cosa pubblica per sempre.
 
Chi adottasse comportamenti negativi come quelli su descritti nel privato, non può occuparsi della cosa pubblica.
 
I cittadini devono potersi impegnare nel controllo di tutti i progetti e se gli amministratori non organizzano un sistema per consentire questa attività ai cittadini, essi non possono fare gli amministratori e decadono (tempo concesso 3 mesi).
 
La cultura della partecipazione è fondamentale in una società democratica, per farla si può iniziare dal controllo, anzi, il controllo può essere la prima fase della partecipazione.
 
Non vi è necessità di essere iscritto a quella o quell’altra parte politica, basta iniziare ad occuparsi di amministrazione, è sufficente essere addestrati per poter fare questa attività.
 
Mi viene un dubbio: non è che questo sia fare cultura e perciò vietato o senza fondi?

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares