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Il papa e l’ateismo: critica alla libertà individuale

Il Santo Padre Benedetto XVI all’Angelus, rivolgendosi ai fedeli a Castelgandolfo, sostiene:

 1) "La cultura nichilista di oggi, che esalta la liberta’ individuale e rifiuta la sacralita’ della vita, e’ stata paragonata dal Papa alla follia hitleriana. "I lager nazisti, come ogni campo di sterminio, possono essere considerati simboli estremi del male, dell’inferno che si apre sulla terra quando l’uomo dimentica Dio e a Lui si sostituisce, usurpandogli il diritto di decidere che cosa e’ bene e che cosa e’ male, di dare la vita e la morte".

2) "Purtroppo questo triste fenomeno non e’ circoscritto ai lager. Essi sono piuttosto la punta culminante di una realta’ ampia e diffusa, spesso dai confini sfuggenti".
3) "Bisogna riflettere sulle profonde divergenze che esistono tra l’umanesimo ateo e l’umanesimo cristiano; un’antitesi che attraversa tutta quanta la storia, ma che alla fine del secondo millennio, con il nichilismo contemporaneo, e’ giunta ad un punto cruciale, come grandi letterati e pensatori hanno percepito, e come gli avvenimenti hanno ampiamente dimostrato".
4) "Da una parte - ha rilevato il Pontefice - ci sono filosofie e ideologie, ma sempre piu’ anche modi di pensare e di agire, che esaltano la liberta’ quale unico principio dell’uomo, in alternativa a Dio, e in tal modo trasformano l’uomo in un dio, che fa dell’arbitrarieta’ il proprio sistema di comportamento. Dall’altra - ha continuato - abbiamo i santi, che, praticando il Vangelo della carita’, rendono ragione della loro speranza; essi mostrano il vero volto di Dio, che e’ Amore, e, al tempo stesso, il volto autentico dell’uomo, creato a immagine e somiglianza divina".

 

Considerazioni sulle sue parole:

Al primo punto, Benedetto XVI, equipara la libertà degli individui al nichilismo, il termine nichilismo (dal latino nihil, nulla, da cui nihilismo, secondo una dizione desueta e dal latino medioevale nichil dello stesso significato) designa in senso generico l’atteggiamento o la dottrina volti a negare in modo definitivo e radicale l’esistenza di qualsiasi valore in sé e l’esistenza di una qualsiasi verità oggettiva. Nella sua versione più estrema, il nichilismo considera la realtà stessa come radicalmente inconoscibile. Il nichilismo rappresenta la volontà di negare i valori già esistenti; ciò significa, per il papa, che essere liberi, si negano i valori della vita. Premesso che il libero pensatore si è sempre impegnato nella ricerca del modo migliore per rendere la vita accettabile (la libertà dell’individuo è, da sempre, volta a contrastare le prevaricazioni dei regimi), e che oggi molte persone "libere" dedicano la loro vita ad aiutare il Prossimo senza per questo essere cattolici, il papa si dimentica che la sconfitta del nazismo e del fascismo fu opera proprio di quelle persone che della libertà individuale ne hanno fatto la loro bandiera. Si dimentica anche che, la chiesa, oltre che ad avere, essa stessa, causato immani sofferenze all’umanità, ha convalidato il regime fascista, di cui ne trasse beneficio con i patti lateranensi.

Al secondo punto, Benedetto XVI, sembra abbia la vista debole, detta realtà è ben visibile, specialmente da quando la società è gestita da persone libere.

Al terzo punto, secondo Benedetto XVI, l’umanesimo ateo è diverso da quello cattolico. Dove, non è dato di saperlo, a meno che non si indovinino i nomi dei "letterati e pensatori".

Ateo significa non credere in un essere creatore, e non ha niente a che vedere con il nichilismo, anzi, ciò che vuole l’ateo è una società giusta e libera, dove l’individuo possa agire liberamente nel rispetto delle regole date da uno stato laico - non spiego il laicismo poiché esula da questo argomento.


Al quarto punto, Benedetto XVI, tocca un punto caro a ogni sorta di dittatore - inclusi i religiosi. Si, perché il sostituirsi a dio non è affatto patrimonio dell’ateo - non credendo in dio, l’ateo neanche può considerarsi tale - ma di coloro che credono e agiscono come se avessero la verità in tasca, e tra costoro c’è anche il cattolico.
Inoltre, l’ateo, che è uno dei fautori del laicismo, non può agire in modo "arbitrario" perché andrebbe contro i suoi stessi principi.

Considero questo attacco all’ateo un tentativo di delegittimazione della società laica e dello stato Italiano a favore di un mondo dove tutto e tutti devono conformarsi ad una sola idea, il tutto in netta contraddizione con il principio biblico del LIBERO ARBITRIO.

A riprova di quanto affermo, si vedano le reazioni, della chiesa cattolica, in merito alla sentenza del T.A.R del Lazio in merito agli insegnanti di religione.

Il pensiero espresso indica, senza ombra di dubbio, che la chiesa cattolica non ha perso la sua inclinazione alla volontà di dominio sull’umanità in contraddizione con gli insegnamenti di Gesù.

Foto: fulvio lo cicero/fotocronaca.info

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