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Il nuovo significato che purtroppo ha assunto il termine ’trattativa’

Grillo pare deciso a non voler concedere la fiducia ad alcun partito politico e a rimanere coerente con il programma del movimento. Mi pare che Repubblica e la stampa italiana in genere lo accusino di mettere in stallo le istituzioni e mi chiedo se questo clamore mediatico si possa chiamare propaganda. Non è forse lecito per un leader e per il suo movimento evitare accuratamente di compiere errori fatali? Sottrarsi alla trattativa sulla fiducia al parlamento non soltanto è lecito ma anche la cosa più giusta da fare per una nuova entità politica che non intenda soffrire strumentalizzazioni, colpe prevedibili e tranelli. 

Vittorio Bertola, che non ho il piacere di conoscere, che non so se sia un portavoce o semplicemente uno dei tanti del movimento, l'altra mattina ha pubblicato, mi pare sul blog di Grillo, una specie di risposta alla petizione on line della pur simpatica 'Viola di Firenze'.

Propongo un estratto: "...per poi magari vedere questo governo far passare ogni genere di porcata senza nemmeno transitare dal Parlamento, a botte di decreti e di sottogoverno, costringendoci nel frattempo a tenerlo vivo per completare riforme che “casualmente” si impantanerebbero esattamente come si sono impantanati il taglio degli stipendi dei parlamentari e l’abolizione delle province durante il precedente governo Monti-Bersani".

Ecco, mi pare che non faccia una grinza. Sono anni che Grillo propone al PD, ben prima di fondare il movimento, soluzioni, programmi e addirittura una sua candidatura nelle liste del partito. Si sarà anche reso conto che trattavasi di missione impossibile, in più sarà venuto a conoscenza di fatti che lo hanno indotto a far da sé e ad accantonare per sempre l'idea di farsi complice a qualunque titolo degli errori in buona fede e degli orrori in cattiva fede della nomenklatura del PD (credo che siano addirittura sotto gli occhi di tutti contanti errori).

Quindi non ci dobbiamo sorprendere, la propaganda lavorerà ai fianchi gli italiani e la base del PD fino a fargli mandare giù l'idea del governissimo; il PD della stanza dei bottoni lo farebbe da subito un governissimo, scalpita, al di la delle dichiarazioni del povero Bersani.

Sono confortato dalle parole di Dario Fo che da Gad Lerner ha parlato di un necessario 'nuovo umanesimo', che ha ricordato la funzione nobile del giullare, il quale, grazie alla risata, ci dà una possibilità di 'lettura sintetica' dei fatti che altrimenti potrebbero risultare difficili da comprendere.

Con questo non voglio dire che Grillo sia soltanto un giullare, anzi, consiglierei a tutti di non considerarlo soltanto un comico prestando orecchio alla propaganda e alla superficialità di tanti. Immaginatevi un artista che dopo onesta e faticosa gavetta venga di colpo, "così, da un giorno all'altro", come amava scrivere Luigi Pirandello, oscurato da tutte le TV per aver detto qualcosa su Craxi a Sanremo: si sarebbe arrabbiato anche San Francesco! Magari se Craxi si fosse comportato come Berlusconi con Luttazzi, citandolo per miliardi di danni morali, oggi Grillo farebbe altro, non politica. E Casaleggio, che per me fino ad una settimana fa poteva anche essere il nome di un formaggio, è accusato di essere miliardario ma le sue attività non sono in conflitto d'interesse con la politica e invece quanti De Benedetti e quanti Berlusconi sono stati ammessi negli anni alla ricerca del consenso diretto o indiretto!

C'è chi sostiene che il 'fenomeno Grillo' non sarà una prerogativa italiana ma che sia esploso in anteprima da noi che siamo andati alle urne prima degli altri stati europei e che già l'anno prossimo si vedranno gli stessi effetti: gli europei non sono più disposti a fare sacrifici per inseguire un debito inestinguibile e, semmai, pretendono efficaci ricette per una ricrescita (c'è chi la chiama decrescita). Hanno versato in tasse16 Mld per salvare le banche e al parlamento europeo giace una proposta per porre fine a maxi stipendi e bonus per i manager delle banche, ovvero: da ora in poi sappiate amministrarvi da sole o altrimenti fallite pure. La Gran Bretagna si è messa già di mezzo sostenendo di non poter togliere competitività a quel nugolo di sue banche commerciali internazionali. Il modello norvegese si profila all'orizzonte con buona pace della Germania che nel frattempo conscia di ciò cerca di recuperare più crediti che può. Il movimento di Grillo potrebbe aver ingenerato il primo 'laboratorio politico europeo'.

Se hai un potere legittimato dalla gente, magari fosse anche soltanto un voto di protesta al momento, e a questa gente hai raccontato sempre in buona fede (è il mio auspicio) che vorresti cambiargli la qualità della vita con una nuova politica, onesta e disinteressata, come fai poi a condurre una trattativa con la vecchia politica, con la partitocrazia? 'La trattativa' poi suona malissimo da un po' di tempo, non credete?

Commenti all'articolo

  • Di Sandro kensan (---.---.---.234) 4 marzo 2013 15:20
    Sandro kensan

    "...per poi magari vedere questo governo far passare ogni genere di porcata senza nemmeno transitare dal Parlamento, a botte di decreti e di sottogoverno, costringendoci nel frattempo a tenerlo vivo per completare riforme che “casualmente” si impantanerebbero esattamente come si sono impantanati il taglio degli stipendi dei parlamentari e l’abolizione delle province durante il precedente governo Monti-Bersani".

    Quoto.

  • Di Geri Steve (---.---.---.8) 4 marzo 2013 19:43

    Un conto è la decisione di non voler formare un governo insieme ad altri di cui non ci si fida per tutto ciò che hanno e non hanno fatto fin’ora.

    Altro conto è negare a priori la fiducia ad un governo che dichiara di voler attuare programmi condivisi. In questo caso sì che si provoca l’ingovernabilità e si tenta di lucrare politicamente sul "tanto peggio tanto meglio".

    GeriSteve

  • Di (---.---.---.131) 4 marzo 2013 20:11

    ... vedo che lo stralcio della lettera di Vittorio Bertola è stato riproposto in forma di commento e mi fa piacere, sarebbe utile rileggerlo anche per Geri Steve. Il timore è quello che la partitocrazia mistifichi i risultati di proposte buone sulla carta, di fare passi indietro, deleteri; che si possa speculare sul ’tanto peggio tanto meglio" è ad oggi una illazione come tante fomentate dalla pseudo stampa italiana, nai nemici del movimento e da tanti superficialoni, mi si consenta il termine. Stefano Rodotà non pare stia vivendo questi giorni con l’ansia che si cerca di alimentare e finchè non si allarma Lui non mi allarmo neanch’io.

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