• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tempo Libero > Recensioni > Il nuovo libro di Danilo Masotti: "Ci Meritiamo Tutto®"

Il nuovo libro di Danilo Masotti: "Ci Meritiamo Tutto®"

Danilo “Maso” Masotti è una personalità nel panorama della comunicazione bolognese. Blogger della prima ora, ha avuto la divertente e geniale intuizione di ritrarre gli “umarells”, cioè gli anziani, nelle loro abitudini quotidiane. Ha postato sul suo sito fotografie che testimoniassero la ripetitività, e anche la prevedibilità, dei loro gesti. E ha scatenato nei suoi lettori la ricerca di situazioni analoghe da fotografare e commentare.

Un passo indietro e lo troviamo, come tanti ragazzi, a suonare in una rock band del filone demenziale. Un passo avanti e lo vediamo pubblicare libri dedicati ai vizi e alle virtù di Bologna. Ora esce il suo primo romanzo, intitolato “Ci Meritiamo Tutto®”, dove il marchio registrato è una trovata nella narrazione per tenere distinto il mondo neutro commerciale che ci circonda da quello più propriamente “esistenziale”, con lo spleen, le insicurezze e i fallimenti di cui è fatto.

“Il mio romanzo non vuole dare ricette per risolvere i nostri problemi. E’ un attimo pontificare sulla situazione sociale e politica attuale, mentre raccontare onestamente la vita è decisamente più difficile”. Masotti si riferisce a una generazione specifica, quella che si colloca circa fra i 35 e 45 anni (anno più anno meno). E’ quella che è stata definita dai sociologi la “Generazione X” e che in “Ci Meritiamo Tutto®” è descritta in modo puntuale.

“L’influenza di questa generazione sulla cultura pop iniziò negli anni Ottanta e ha avuto il suo culmine negli anni Novanta. Una ‘generazione invisibile’, piccola, inserita nella ricostruzione attuata dai figli del Baby Boom, che gli valse il titolo di ‘X’, a rappresentare la mancanza di un’identità sociale definita. Una volta giovani adulti, la Generazione X raccolse l’attenzione dei media tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta, guadagnando la reputazione stereotipata di apatici, cinici, senza valori o affetti. In aggiunta, la Generazione X è conosciuta come una delle generazioni più intraprendenti e tecnologiche della storia americana ed europea, e a loro si deve in gran parte l’espansione di Internet. Amazon, GoogleYahooMySpaceDell, e infinite altre aziende tecnologiche miliardarie furono fondate da coetanei appartenenti alla Generazione X.

La stessa Wikipedia nasce per iniziativa di persone di questa generazione. La Generazione X è generalmente identificata dalla mancanza di ottimismo nel futuro, dallo scetticismo, dalla sfiducia nei valori tradizionali e nelle istituzioni. La Generazione X vive spesso in uno stato di precarietà lavorativa. I suoi appartenenti sono cresciuti nella deindustrializzazione del mondo occidentale, hanno vissuto la recessione economica dei primi anni Novanta e del 2000, e hanno visto ridursi le possibilità di ottenere un impiego a tempo indeterminato, sostituiti con contratti flessibili. Non considerano più un impiego come garantito, come facevano i loro genitori, né considerano un licenziamento o la disoccupazione come una catastrofe.” (fonte: Wikipedia)

Ho voluto lasciare questa citazione precisa perché si attaglia perfettamente al libro (e alla personalità) di Danilo Masotti. I fenomeni sociali di massa di solito prendono forma negli Stati Uniti, e arrivano nella provincia Italia con qualche annetto di ritardo. Mario Zanardi (il protagonista, a Bologna un nome anonimo come il “Signor Rossi” nazionale) rispetto alla Generation X è ancorato alla forma di lavoro impiegatizia a tempo indeterminato. Ere geologiche contrattuali rispetto all’attuale. D’altronde ancora adesso siamo un Paese dove le aziende artigiane muoiono a frotte e chi doveva istruirci, aiutarci a maturare non ci ha insegnato a mettere a frutto le nostre intuizioni tecnologiche per trasformarle in solide idee di business. 

“Con gli anni 70, con il loro impegno focalizzato sulla dialettica politica, che si trascina ancora adesso nelle classi dirigenti, abbiamo respirato uno dei momenti più tetri, fra il culto dell’eroina, la violenza come modalità di rivendicazione e una visione del mondo retorica e insopportabile che ancora oggi contagia molti. Con gli anni 80″ continua Masotti “i primi computer ci lasciavano presagire un futuro incredibile.” Ma ne era consapevole solo la Generazione X, abbandonata dall’egoismo e dai pregiudizi della generazione precedente. In un Paese arretrato che stava creando le premesse per colare a picco socialmente ed economicamente.

Danilo Masotti conia un termine, “adultolescente”, per indicare la Generazione X all’amatriciana; alcuni si sono nutriti della migliore musica degli anni 80, creativa, innovativa; dell’arte, del costume colorito. Gli anni 80 sono ingiustamente sottovalutati da chi non vede oltre la manifestazione superficiale delle canzonette e delle tivù commerciali.

“Il protagonista, Mario Zanardi, non ha soluzioni e non riesce a uscire dalle sue abitudini. Se Zanardi avesse un progetto nel quale credere forse potrebbe prendere una decisione coraggiosa, forse. Nel frattempo vegeta in un mondo che abitua alla routine” 

E gli ‘adultolescenti’ oggi? “Molti sono diventati genitori, nonostante tutti i problemi economici che sappiamo. Ma se non ci fossero i nonni questi neogenitori sarebbero totalmente spaesati.” Cresciuti in una condizione comoda che irretisce e rincretinisce (chi rischia veramente di morire di fame in questo enorme ceto medio?), gli adultolescenti guardano con nostalgia a un passato dove coltivavano sogni infantili da rockstar, da artisti, da scrittori. “Nel libro racconto del tempo perso a bere birre con gli amici in serate tutte uguali e disperanti, differendo nel tempo opportunità che sarebbe stato meglio cogliere al volo”.

Ma c’è un finale aperto, coerente con la mentalità di un appartenente alla Generazione X: il fallimento dell’azienda (la “Nulla Spa®”) è un momento di liberazione. Per il creatore del protagonista Mario Zanardi consiste nel gettarsi nel mondo del web, nella scrittura, nella creazione di una famiglia e nel vivere con lo stretto necessario per tirare avanti e crescere due bellissimi bimbi. L’adultolescente insomma cresce lentamente ma è capace di una zampata improvvisa quando meno te l’aspetti.

Un unico appunto, caro “Maso”: perché insisti nello storpiare l’inglese? rende tutto estremamente illeggibile “Prima di tutto non lo faccio con ciò che rispetto, come i gruppi musicali, che li scrivo correttamente. Inoltre è un omaggio agli Skiantos. Poi fa ridere tutti quelli che conosco”. Ok Maso, problema mio. Gud Làc!

Questo articolo è stato pubblicato qui

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares