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Il nudo rivoluzionario delle donne arabe

La blogger e attivista femminista egiziana Ehmahdy Alia, in omaggio alle donne di tutto il mondo, ha pubblicato un calendario per i diritti e la libertà delle donne.

In bianco e nero con piccoli punti rossi, l'immagine dell’attivista Alia Magda Ehmahdy che posa nuda contro i salafiti, ha innescato uno scandalo in Egitto nel mese di novembre.

Per la giornata internazionale dei diritti delle donne, oggi, 8 marzo, l'iraniana Maryam Namazie ha deciso di onorarlo con la pubblicazione on-line del "Nude Photo Revolutionary Calendar", dove molte attiviste e femministe del mondo posano nude.

Maryam Namazie, portavoce di Equal Rights Now, un'organizzazione umanitaria per la difesa dei diritti delle donne in Iran, ha detto sul suo blog che questa iniziativa è stata lanciata a seguito "delle grida di Alia Ehmahdy contro una società violenta, razzista, sessista e ipocrita".

"Gli islamisti e la destra religiosa sono ossessionati dai corpi delle donne e ci impongono il velo. Per noi il nudo è uno strumento per rompere questo tabù, è una forma importante di resistenza", ha detto.

Sonya Barnett, co-fondatore del movimento femminista SlutWalk di Toronto, ha partecipato a questa operazione, dice che "Ci vuole coraggio per fare quello che ha fatto Alia, e il gioco può essere a volte violento. Lei deve sapere che ci sono altre donne come lei, pronte ad esprimere la loro indignazione. "

Tra le donne che hanno aderito, ci sono le ucraine attiviste di FEMEN, la giornalista americana Saskia Vogel, e Amanda Brown, fondatrice del movimento We Are Atheism.

Per Saskia Vogel, questa iniziativa non riguarda solo le donne del mondo arabo: "L'occidente ha un rapporto perverso con la nudità femminile, e penso in particolare a cosa succede negli Stati Uniti e in Europa in questo momento", dice. "Dobbiamo essere in grado di mantenere un rapporto sano con la nudità, in occidente i media e la pubblicità offrono una immagine distorta del corpo femminile".

Questo il video della campagna:

LEGGI ANCHE: Blogger nuda in Egitto contro l’integralismo islamico

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